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- Le spiagge de La Dèsirade
La Désirade è una piccola isola di origine vulcanica, scoperta nel 1493 da Cristoforo Colombo durante il suo secondo viaggio verso la Guadalupa. Questa isola custodisce tracce della fase più antica della storia geologica delle Piccole Antille e deve il suo nome ai membri dell’equipaggio del navigatore genovese. Considerata una gemma caraibica, La Désirade è un angolo di natura selvaggia immerso nelle calde e cristalline acque del Mar dei Caraibi . Con spiagge incantevoli, fondali spettacolari, rovine storiche, antichi manufatti e aree isolate, offre scenari naturalistici di rara bellezza. La sua particolare conformazione allungata, le barriere coralline che proteggono le sue coste, e le spiagge incontaminate, la rendono una destinazione turistica unica, romantica e misteriosa. È facilmente esplorabile grazie al noleggio di biciclette o di mezzi leggeri a motore. Nel passato, La Désirade fu utilizzata come rifugio per i lebbrosi provenienti dalla Francia durante il regno di Luigi XIV . Oggi l'isola ospita circa 1.600 abitanti, molti dei quali discendenti degli antichi Bretoni e Normanni . Il territorio è suddiviso in quattro quartieri: Quartier des Sables , Quartier des Galets , Le Souffleur e Baie-Mahault . Ascolta il podcast: https://open.spotify.com/episode/00ffdhC5uLVvQlQwmd0p5I ... Le spiagge: https://www.enjoyguadalupa.com/copia-di-le-cascate Spiaggia à Fi Fi
- Le spiagge di Grande-Terre
Le spiagge di Grande-Terre alla Guadalupa : dove il sogno prende vita tra spiagge da paradiso e mari incantati. Nel cuore pulsante dei Caraibi , l’arcipelago della Guadalupa si svela come un mosaico di meraviglie naturali, dove ogni isola è un piccolo universo di bellezza selvaggia e incontaminata. Le sue spiagge tropicali sono un inno alla diversità: distese di sabbia bianca, nera e dorata si snodano lungo le coste, incorniciate da alte palme di cocco che oscillano dolcemente al ritmo degli alisei. Il mare, un’esplosione di colori che spaziano dal verde smeraldo al blu cobalto, accarezza con delicatezza i lidi, creando scorci da cartolina capaci di togliere il fiato. È impossibile non lasciarsi sedurre da questo spettacolo naturale che si ripete in ogni angolo delle isole abitate e non dell’arcipelago: Grande-Terre, Basse-Terre, Marie-Galante, La Désirade, Les Saintes e Petite Terre. Trascorrere le giornate distesi su queste spiagge uniche, lasciandosi cullare dal suono delle onde, è un’esperienza che nutre l’anima. Il sole tropicale, filtrato dalle fronde delle palme, accarezza la pelle mentre l’acqua cristallina invita a tuffi rigeneranti e momenti di pura meraviglia. Ogni istante vissuto a Guadalupa è un invito a sognare a occhi aperti. È un viaggio che resta dentro, che scalda il cuore e lo riempie di emozioni autentiche. Perché solo qui, in questo angolo di mondo dove la natura si mostra nella sua forma più spettacolare, si può toccare con mano la bellezza di un sogno che diventa realtà. Guadalupa: un’emozione da vivere almeno una volta nella vita. Scopri 75 spiagge della Guadalupa sul blog: https://www.enjoyguadalupa.com/copia-di-le-cascate Spiaggia Isolotto Gosier Podcast Grande-Terre: https://open.spotify.com/episode/7AMr2B2Uvirts5a6jlu5Da?si=b8b0b683e4804d98 Visita St. Anne: Visita St. Anne | Enjoy Guadalupa
- Le spiagge di Basse-Terre
Le spiagge incantate di Basse-Terre : il cuore selvaggio della Guadalupa Basse-Terre, la lussureggiante isola della Guadalupa , è un vero gioiello naturale. Famosa per la sua foresta pluviale tropicale, il maestoso vulcano Soufrière , le riserve marine protette, le spumeggianti cascate e i giardini botanici rigogliosi, racchiude in sé l’anima più autentica e incontaminata dell’arcipelago. Ma c’è un altro tesoro che conquista chiunque metta piede qui: le spiagge. Un mosaico di colori e atmosfere, dove le sabbie dorate si alternano a quelle nere di origine vulcanica, regalando panorami unici e un’esperienza sensoriale che va ben oltre la semplice tintarella. Basse-Terre è un luogo dove la natura detta i ritmi, dove ogni spiaggia ha una sua personalità e invita a scoprire il piacere di vivere lentamente, respirando a pieni polmoni la magia dei Caraibi più autentici. Seguimi su #EnjoyGuadalupa per scoprire insieme le baie nascoste, i tramonti più spettacolari e i consigli per vivere l’isola come un vero local. https://www.enjoyguadalupa.com/copia-di-le-cascate Spiaggia Grande-Anse (Trois-Rivières) Podcast Basse-Terre: https://open.spotify.com/episode/7K3FVUxYWyR4JJvNX4PhCt?si=000f248c553a4eaf
- Le spiagge di Marie-Galante
“Dove il tempo si ferma: le spiagge incantate di Marie-Galante ” “Là où le temps s’arrête : les plages enchantées de Marie-Galante” Il viaggio con Stefano di #EnjoyGuadalupa attraverso il magnifico arcipelago della Guadalupa si arricchisce con l’esplorazione di un’altra gemma caraibica, una gemma capace di sprigionare sensazioni d’altri tempi, tanto da essere soprannominata “l’isola dei cento mulini”, per la secolare dedizione alla coltivazione della canna da zucchero e alla produzione del rum. Siamo a Marie-Galante , un’isola ricca di storia e di attrazioni naturali tali da annoverarla tra le mete privilegiate per chi vuole trascorrere un soggiorno, non solo all’insegna dell’arricchimento culturale e paesaggistico, ma anche a quello destinato al più assoluto relax. Marie-Galante è stata scoperta il 3 novembre del 1493 da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio verso il nuovo mondo, ha una forma circolare, occupa un’area di 158 chilometri quadrati, e lungo il suo perimetro si annidano lidi incantevoli, siti di elevato interesse storico, secolari distillerie, e scorci costieri mozzafiato. Tre i comuni presenti sull’ isola: Grand-Bourg , Capesterre , e St. Louis . Le spiagge: Capesterre : Ansa Feuillard, Feulliere, Petit Anse ; Grand-Bourg : Spiaggia di Grand-Bourg ; St. Louis : Anse Folle, Vieux-Fort, Ansa Canot, Spiaggia May, Spiaggia Moustique, Spiaggia Bambou. Ansa Feulliere (Capesterre) Podcast Marie-Galante: https://open.spotify.com/episode/49b0PbBuZT8i8l1juL4YAQ?si=1abfad45fc3a45d9 Visita Marie-Galante: Visita Deshaies | Enjoy Guadalupa
- Le spiagge di Les Saintes
“ Les Saintes : dove il mare parla il linguaggio dei sogni” Il pittoresco arcipelago di Les Saintes , esclusivo per gli originali scenari naturali, ha il potere di effondere un fascino senza eguali nel suo genere. Le colorite abitazioni dagli sgargianti tetti rossi, incastonate tra le baie e le lussureggianti collinette delle due sole isolette abitate, Terre-de-Haut e Terre-de-Bas , si rivelano agli occhi dei visitatori come due bizzarri quadri naif. Posto a sud di Basse-Terre , si estende per circa quattordici chilometri quadrati e si compone di ben nove piccole isole: Terre-de-Haute e Terre-de-Bas, entrambe abitate, l’isolotto Cabrit, Grand-Îlet, Coche, Augustins, Redonde, Pâté e Roches Percée. Originariamente abitate dalle tribù indiane Arawak , le isole furono scoperte da Cristoforo Colombo il 4 novembre del 1493, denominandole” Los Santos ” in riferimento alla festa di Ognissanti. Nel 1782 furono terre di conquista dei francesi e degli inglesi tanto che il 12 aprile di quell’anno venne combattuta la “ Battaglia dei Santi ” vinta dai britannici. Nel 1816 tornarono in possesso dei francesi, i quali edificarono due importanti fortificazioni: Fort Joséphine sull’isola a Cabrit e Fort Napolèon sul Morne à Mire a T erre-de-Haut . Les Saintes oggi ospita circa 2500 abitanti residenti esclusivamente su Terre-de-Bas e Terre-de-Haut di origini bretoni, due piccole isole piene di autenticità, ognuna con una propria identità. Le spiagge di Terre-de-Haut : Pompierre, Spiaggia du Cùre; Pain de Sucre; Anse Crawen, Anse Rodrigue, Grande-Anse . Le spiagge di Terre-de-Bas : Grande-Anse, dell'Anse à Dos . Pain de Sucre (Terre-de-Haut) Podcast: https://open.spotify.com/episode/1QpO6NVd32zZKgPY4e53oa?si=c91ac0665d254826 Visita Deshaies | Enjoy Guadalupa
- La via del rum, dove il gusto incontra la storia
In Guadalupa , il rum non è solo una bevanda: è memoria liquida, è storia, è identità. Tutto comincia nei campi di canna da zucchero, arrivata qui più di tre secoli fa… insieme alla colonizzazione, alla schiavitù, al dolore. Ma da questa terra, che ha conosciuto l’ombra e la luce, è nato un sapere antico: quello della distillazione del rum, che oggi racconta la rinascita di un popolo e la sua cultura. La “ via del rum ” attraversa undici distillerie, antichi zuccherifici, dimore coloniali e paesaggi mozzafiato. È un viaggio tra aromi intensi, tradizioni familiari e luoghi che parlano. In questo podcast vi portiamo nel cuore della Guadalupa, dove ogni goccia di rum ha qualcosa da raccontare. La storia della Guadalupa è strettamente legata alla coltivazione della canna da zucchero, pianta importata nei Caraibi oltre 3 secoli fa, quando i francesi, nel 1635, colonizzarono l’arcipelago. La canna da zucchero è originaria dell'Asia, scoperta dagli europei nel Medioevo grazie ai floridi scambi commerciali che quest’ultimi avevano con il mondo arabo, dopo che quest’ultimi s’insediarono nel bacino del Mediterraneo. Con la scoperta delle Americhe, questa pianta, particolarmente idonea ai climi caldi, fu esportata nel nuovo continente dando vita a numerosissime coltivazioni. La storia racconta che il primo rum fu prodotto nel 1664 da Padre Labat. Inizialmente venne ritenuto un alcol di scarsa qualità, consumato soltanto da pirati e contrabbandieri, e distribuito come extra guadagno agli schiavi; secoli dopo invece, con il miglioramento delle modalità di produzione e la costituzione di numerose distillerie, venne utilizzato per sostenere il morale delle truppe impegnate nel primo conflitto mondiale. Tra il XVIII ed il XIX secolo, alla Guadalupa le piantagioni di canna da zucchero s’intensificarono, creando una vera e propria industria dello zucchero, incrementandone, allo stesso tempo, l’esportazione verso l’Europa. Questa crescente domanda verso il vecchio continente richiese però un aumento della mano d’opera, favorendo per almeno due secoli il fenomeno della tratta degli schiavi africani, la cui fine venne finalmente sancita da Victor Schoelcher con il decreto del 27 aprile del 1848. Negli oltre due secoli di schiavitù, l’intero arcipelago caraibico, attualmente territorio d’Oltremare francese, è custode di siti di particolare interesse storico che fanno della Guadalupa un’eccellenza attrazione turistica. Alla Guadalupa, la maggior parte delle coltivazioni di canna da zucchero si trovano nelle pianure di Basse-Terre e nel nord di Grande-Terre, e sull’isola di Marie-Galante, per un totale di undici distillerie di rum, tutte a conduzione familiare ed aperte ai visitatori con tour “ad hoc” durante i quali vengono mostrate le coltivazioni, gli impianti, e rese note le fasi e le modalità della produzione di questa rinomata bevanda alcolica. Otto sono le distillerie presenti sulle isole di Basse-Terre e Grande-Terre. Su Basse-Terre ricordiamo la Bologne nella città di Basse-Terre, la Montebello a Petit-Bourg; la Papa Rouyo a Goyave; Longueteau a Capesterre-Belle Eau; Domaine de Séverin, Bonne Mère e Reimonenq , sede quest’ultima anche del museo del rum, a Sainte-Rose, e infine la Damoiseau a Le Moule su Grande-Terre. Tre invece le distillerie presenti sull’isola di Marie-Galante: Bellevue a Capesterre; Bielle e Poisson-Père Labat a Grand-Bourg. Slave Route Marie-Galante - Terre-de-Bas | Enjoy Guadalupa
- Le cascate della Guadalupa - 15 cascate a Basse-Terre
Benvenuti a un viaggio incantevole tra i ritmi della natura selvaggia di Basse-Terre , l'isola verde della Guadalupa . Con questo approfondimento esploreremo quindici cascate mozzafiato che, immerse nella lussureggiante foresta pluviale, raccontano una storia di potenza, delicatezza e biodiversità. Ogni salto d'acqua, ogni pozza scintillante e ogni sentiero verdeggiante offrono ai visitatori un'esperienza sensoriale unica: il fruscio delle foglie, il profumo dell’umidità, il fragoroso crollo dell’acqua e l’abbraccio fresco della brina che sale dalle rocce. In un susseguirsi di emozionanti esperienze, vi accompagneremo dai sentieri meno battuti alle destinazioni più amate dai turisti e dagli escursionisti. Scopriremo come le quindici cascate si intrecciano con la fauna e la cultura dell’isola, offrendo spunti su cosa portare, come muoversi in sicurezza e quando è il momento migliore per ammirarle. Prepariamoci a un tour articolato su più giornate che va oltre la mera bellezza visiva: un invito a rallentare, ascoltare il suono dell’acqua e lasciarsi ispirare dalla natura che maestosamente segue il proprio corso. Scoprile su: I bagni caldi | Enjoy Guadalupa www.enjoyguadalupa.com Cascata Matouba - Sainte-Claude
- I bagni caldi alla Guadalupa
"Nel cuore pulsante della Guadalupa, tra foreste pluviali, montagne vulcaniche e sentieri immersi nel verde, si nasconde un tesoro liquido e fumante: i bagni caldi di Basse-Terre . In questo post ti portiamo in un viaggio sensoriale tra le acque termali naturali che sgorgano dalle viscere del vulcano La Soufrière . Un’esperienza autentica, rigenerante e profondamente connessa alla terra." "Scopriremo insieme le sorgenti più spettacolari presenti su questa lussureggiante isola, fonti, da secoli non solo oasi di benessere, ma anche un punto d’incontro tra natura, cultura e spiritualità creola." "Prepara lo zaino… e lasciati avvolgere insieme a Stefano di #Enjoyguadalupa dal calore della "Isola delle belle acque." Approfondisci su: I bagni caldi | Enjoy Guadalupa www. enjoyguadalupa.com Bagno dell'amore - Gourbeyre
- I tesori della Guadalupa - Riserva marina Jacques Cousteau
Con Stefano di #Enjoyguadalupa , l'ultima tappa del viaggio dedicato ai " Tesori della Guadalupa ", serie già disponibile in podcast (italiano e francese) su Spotify, Apple podcast, Amazon Music ( Les Trèsors de la Guadeolupe ), è dedicato alla famosissima Riserva marina Jacques Cousteau. Sulle rive occidentali della Basse-Terre , dove il sole scivola nel Mar dei Caraibi e le isole Pigeon emergono dall’acqua come sentinelle silenziose, si estende un luogo unico, dove la natura ha trovato rifugio e l’uomo ha scelto di proteggere, invece che sfruttare. In questo episodio speciale de " I Tesori della Guadalupa ", vi porteremo nel cuore della Riserva marina J. Cousteau , un’area marina protetta nata dalla passione per il mare e dalla visione lungimirante di chi ha voluto difendere la bellezza sommersa di queste acque. Racconteremo la storia di un sogno diventato realtà: quello di tutelare una delle zone più ricche di biodiversità dell’arcipelago. Un luogo dove la pesca è vietata, la navigazione regolamentata e ogni immersione è un atto di rispetto. Scopriremo come pratiche sostenibili e piccoli gesti responsabili possano fare la differenza per la sopravvivenza della flora e della fauna marina. E lo faremo sotto lo sguardo silenzioso del busto di Jacques Cousteau , posato a dieci metri di profondità nel celebre Giardino di Corallo , dove ogni respiro diventa scoperta e ogni pinneggiata un incontro con la meraviglia. La Riserva Cousteau si estende su un’area protetta di 400 ettari, tra le località di Mahaut e Pigeon , frazione del comune di Bouillante . Il nome della riserva è legato indissolubilmente a Jacques Cousteau , il celebre esploratore e oceanografo che, nel 1955, rese celebri questi fondali girando alcune scene del documentario “ Il mondo del silenzio ”, vera opera cinematografica premiata a Cannes . Questo angolo di paradiso racconta una storia di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: una zona straordinariamente ricca di biodiversità e meraviglie naturali, oggi protetta da norme che vietano la pesca e la navigazione, e valorizzata da pratiche sostenibili e comportamenti responsabili che salvaguardano la vita marina. I fondali della riserva ospitano un ecosistema variegato: gorgonie, spugne, coralli e una miriade di pesci tropicali colorati, tra cui i vivaci pesci pappagallo. Non è raro incontrare gamberetti, aragoste, tartarughe marine, razze, e con un pizzico di fortuna, persino i delfini e durante i mesi di gennaio e febbraio è possibile ascoltare il canto delle megattere. Nel 2004 , in segno di omaggio all’esploratore Cousteau , a circa dieci metri di profondità, nel celebre Giardino dei Coralli , è stata posato un suo busto, un simbolo silenzioso che veglia su questo universo sommerso. Partendo direttamente dalla spiaggia, l’esperienza alla riserva Costeau può essere vissuta in molteplici maniere: attraverso immersioni con bombola, crociere su imbarcazioni con il fondo trasparente, oppure emozionanti esperienze subacquee singolarmente o in gruppi organizzati. Diverse le modalità per raggiungere questa meravigliosa riserva marina: a bordo di kajak noleggiati al costo di circa 25 euro l’ora, oppure con battelli o piccole imbarcazioni sempre a pagamento. Al riguardo, sulla spiaggia di Malendure sono presenti molti punti diving che organizzano visite alla riserva. In questo caso si è seguiti da un team di appassionati che fornirà tutta l'attrezzatura necessaria per l’immersione. Una volta distribuito il materiale, si presenzia a un briefing completo sull’escursione marina, quindi, ci si avvicina in barca alla Riserva Cousteau . Una volta giunti al sito, con la presenza in acqua di un istruttore ci si immerge. Terminata l’escursione si rientra al centro per sciacquarci e assaggiare bevande locali cortesemente offerte dall’organizzatore. (Foto e testo Stefano Mappa -Tutti i diritti riservati) Podcast Les Trèsors de la Guadeolupe : https://podcasts.apple.com/.../les-tr%C3.../id1837599636 ... www.enjoyguadalupa.com Spiaggia di Malendure
- I tesori della Guadalupa - Il cimitero monumentale
Il viaggio alla scoperta dei tesori della Guadalupa oggi ci porta nel cuore di Grande-Terre . Tra colline verdi e silenzi profondi si trova un luogo unico al mondo: il cimitero monumentale di Morne-à-l’Eau . Un mosaico di tombe bianche e nere, brillanti come una scacchiera sotto il sole caraibico, racconta con eleganza la storia, l’identità e il culto dei defunti nella tradizione creola. Un luogo dove la memoria diventa arte. Ma Morne-à-l’Eau , come detto, si distingue soprattutto per la presenza di uno dei monumenti storici più importanti e simbolici della Guadalupa : il cimitero monumentale. È proprio questo luogo di culto così particolare che andiamo a scoprire oggi. Classificato nel 2015 come monumento di interesse storico della Guadalupa, il cimitero riflette la cultura locale, segnata nei secoli dal mescolarsi di popoli e tradizioni giunti in questo angolo dei Caraibi. Costruito come un anfiteatro sul fianco di una piccola collina, colpisce per le tombe rivestite di piastrelle in ceramica bianche e nere , che ricordano grandi scacchiere; alcune lapidi sono ornate con tetti spioventi e persino terrazze. Il nero rappresenta il lutto nelle culture occidentali, mentre il bianco è il colore del lutto in diversi paesi dell’Africa e dell’Asia. La tomba più antica del cimitero di Morne-à-l’Eau risale al 1847, epoca in cui solo le famiglie più agiate potevano permettersi di costruire sepolture di tale prestigio. Questi monumenti raccontano storie di un tempo passato, in cui il rango sociale e la ricchezza si riflettevano anche nell’ultimo luogo di riposo. Senza dubbio, la festa di Ognissanti, celebrata ogni anno il 1° e 2 novembre, rappresenta una straordinaria manifestazione dell’incontro e della fusione di due universi culturali distinti ma profondamente connessi. In Guadalupa, la tradizione cristiana si intreccia con i riti e le credenze di origine autoctona e africana, dando vita a una celebrazione unica nel suo genere, che unisce devozione e spiritualità con gioia, musica e convivialità. Questo modo particolare di commemorare i defunti, caratterizzato da un’atmosfera festosa più che luttuosa, richiama fortemente le tradizioni presenti in molte regioni dell’America Latina. In questa occasione, le famiglie si dedicano con cura e rispetto a ridipingere e pulire le tombe dei propri cari, decorandole con fiori freschi e candele scintillanti. Questi gesti non sono solo un omaggio ai defunti, ma anche un momento di ritrovo e condivisione, in cui parenti e amici si riuniscono nel cimitero per onorare insieme la memoria di chi non c’è più. La celebrazione si trasforma così in un evento collettivo, dove il ricordo si fonde con la vita, e la memoria si rinnova attraverso il calore dei legami familiari e la gioia della comunità. Ogni anno, durante la festa dei morti, questo luogo sacro si metamorfosa in un paesaggio magico e commovente. Al calar del sole, migliaia di candele accese adornano le tombe bianche e nere, creando un’atmosfera di rispetto, memoria e raccoglimento che avvolge l’intero cimitero in una luce calda e vibrante. In questo scenario, la tradizione si intreccia con la quotidianità: venditori di bokit — i celebri panini tipici della Guadalupa — si sistemano alle porte del cimitero, aggiungendo un tocco festoso e conviviale. Questa atmosfera unica e pulsante sorprende e affascina profondamente i visitatori, rendendo la festa dei Morti una celebrazione che unisce il sacro al popolare, il passato al presente. Testo e foto: Stefano Mappa (Tutti i diritti sono riservati) www.enjoyguadalupa.com
- I tesori della Guadalupa - Parco des Mamelles
Il Parco des Mamelles si estende su più di due ettari di verde incontaminato, un ampio spazio che accoglie numerose specie animali e vegetali. Il suo nome deriva da due montagne vicine, le “ Mamelles ”, che si incontrano lungo la stupefacente Route de la Traversée . Queste vette, avvolte da foreste lussureggianti, sono il simbolo stesso della bellezza selvaggia e indomita della Guadalupa. Il parco è un autentico scrigno naturale, preservato e curato con attenzione per garantire il benessere degli animali e il piacere dei visitatori. Sentieri sinuosi si inoltrano nella fitta foresta tropicale, dove l’aria è intrisa dei suoni rilassanti della natura. Passeggiando, lo sguardo si apre su paesaggi sempre diversi: dalla giungla ombrosa alle radure baciate dal sole, dai ruscelli scintillanti alle cascate che rinfrescano l’aria. Ogni angolo regala un’esperienza unica. Paragonato a una moderna Arca di Noè, il Parco des Mamelles ospita circa 85 specie provenienti dai Caraibi e dalla Guyana francese — mammiferi, uccelli, rettili e artropodi — per un totale di oltre 450 esemplari. Tutti vivono immersi in un ambiente verde e rigoglioso, tra più di mille specie di piante, in un clima ideale con temperatura e umidità ottimali. Aperto tutto l’anno, accoglie chiunque desideri lasciarsi conquistare dalla sua bellezza e dalla sua tranquillità, in qualsiasi stagione. Le specie che popolano il parco provengono in gran parte dalle regioni tropicali, in particolare dai Caraibi e dalla Guyana. Qui, ogni sforzo è dedicato alla conservazione e alla protezione di queste creature, alcune delle quali sono minacciate o in serio pericolo di estinzione. Tra la fauna del parco si possono ammirare maestosi giaguari, eleganti panda rossi, iguane dal fascino preistorico, pappagalli dai colori vivaci, agili lemuri Catta e i curiosi procioni, conosciuti localmente come “racoons”. Ma il Parco des Mamelles non è soltanto un rifugio per gli animali: è anche una culla di biodiversità vegetale. Passeggiando lungo i suoi sentieri, lo sguardo si perde tra la varietà sorprendente della vegetazione, che spazia dalla foresta pluviale umida fino a zone più secche. Tra la flora si incontrano alberi maestosi come gli acajou, i gommiers e i fromager, insieme ad arbusti esotici e a una moltitudine di piante epifite e liane. A rendere l’atmosfera ancora più magica, splendono i colori delle orchidee, della passiflora e del balisier, fiori tropicali che punteggiano di bellezza ogni angolo del parco. Per rendere la visita un’esperienza indimenticabile, il Parco des Mamelles ha pensato a ogni dettaglio come camminare su una passerella sospesa o lungo la fitta rete di sentieri accompagnati da guardiani sempre pronti a fornire qualsiasi informazione. Questi uomini e donne conoscono a fondo ogni animale del parco e sono sempre pronti a condividere racconti, curiosità e dettagli preziosi sul loro lavoro. Partecipare a questi momenti è un’occasione unica per scoprire da vicino le specie ospitate, comprenderne il comportamento, il regime alimentare e conoscere gli sforzi di conservazione messi in atto per proteggerle. Tra le presentazioni più apprezzate c’è quella dedicata ai felini e ai lemuri Catta: un’occasione per osservare da vicino questi animali straordinari, scoprendo come vivono, cosa mangiano e quali comportamenti li contraddistinguono. È un’esperienza affascinante ed educativa, capace di catturare l’attenzione di tutti, ma soprattutto dei più piccoli, che possono così sviluppare una sensibilità nuova verso la fauna e la natura. La ricchezza della flora del parco non solo contribuisce a creare un habitat ideale, ma insegna, in modo diretto, quanto sia importante proteggere gli ambienti naturali per mantenere viva la biodiversità. Ogni specie ospitata qui vive in spazi studiati con cura, progettati per riprodurre il più fedelmente possibile il loro ambiente naturale. Un’altra delle esperienze più suggestive che il Parco des Mamelles offre ai suoi visitatori è la passerella sospesa, un camminamento a venti metri dal suolo che attraversa la chioma della foresta. Camminare quassù significa vedere la natura da una prospettiva rara e privilegiata: uno sguardo dall’alto sulla foresta tropicale, tra rami e foglie che si aprono come un mare verde, mentre gli uccelli volano alla stessa altezza dei vostri occhi. La passerella è sicura e accessibile a tutte le età, e anche chi soffre di vertigini scopre presto che il fascino della vista ripaga ogni esitazione. Lungo il percorso, pannelli informativi raccontano le specie di piante e animali che vivono a queste altezze, trasformando la passeggiata in un’esperienza non solo emozionante, ma anche ricca di scoperte. All’interno del Parco des Mamelles ha pensato a ogni dettaglio si trova anche un centro di cura per la fauna selvatica, gestito dall’associazione SOS Faune Sauvage. La sua missione è chiara: salvare, proteggere e restituire alla natura gli animali in difficoltà, contribuendo in modo concreto alla salvaguardia del patrimonio naturale della Guadalupa. Lo Zoo della Guadalupa rappresenta una nuova generazione di parchi faunistici, impegnati non solo a mostrare gli animali, ma a tutelarli attivamente. Per questo ha stretto collaborazioni con importanti associazioni, sia nelle Antille che in diverse parti del mondo, creando una rete di impegno e conoscenza dedicata alla protezione della fauna selvatica. Il Parc des Mamelles è aperto tutto l’anno, dal lunedì alla domenica, dalle 9:00 alle 18:00, con ultimo ingresso alle 16:30. Il parco — situato a Bouillante , lungo la spettacolare Route de la Traversée — è raggiungibile da Pointe-à-Pitre in circa mezz’ora di auto. Una volta arrivati, è disponibile un parcheggio a pagamento al costo di 5 euro. Il biglietto d’ingresso costa 10 euro per gli adulti, 5 euro per i bambini dai 4 ai 12 anni, mentre l’ingresso è gratuito per i più piccoli sotto i 4 anni. Per ulteriori approfondimenti è possibile collegarsi al sito web: www.zoodeguadeloupe.com www.enjoyguadalupa.com
- I tesori della Guadalupa - Vulcano Soufrière 2^ p.
Il vulcano Soufrière , denominato dai locali “ La Grande Signora ”, con i suoi quasi 1.500 metri, è il punto più alto delle Piccole Antille francesi e domina l’isola con la sua presenza solenne. Raggiungibile in circa 45 minuti di auto da Capesterre-Belle-Eau percorrendo la principale arteria stradale della N1, il vulcano Soufrère è posto ai piedi della cittadina di Sainte-Claude , Comune di Basse-Terre con oltre diecimila abitanti e una storia che inizia con i coloni olandesi del Seicento, dediti alla produzione di dolciumi. Oggi, Sainte-Claude è il punto di partenza ideale per chi vuole vivere una giornata a contatto con la natura. Ma il cuore dell’esperienza è la scalata verso la cima. Il percorso più battuto è il chemin des Dames , sentiero della larghezza di circa un metro ricavato lungo il pendio del vulcano. L'ascesa è una camminata che parte dal parcheggio e prosegue lungo il sentiero Trace du Pas du-du Roi completamente avvolto da piante tropicali, formata da alberi giganteschi, liane e felci arboree, sino a raggiunge la Savane a Mulets a 1.140 metri di altitudine, e prosegue lungo il chemin des Dames tra vapori sulfurei, tappeti di muschi colorati e i segni lasciati dalla storia del vulcano di difficile percorrenza visto le numerose pietre, per fortuna porose, poste sul terreno. Qui l’ambiente cambia drasticamente, la foresta rigogliosa si riduce a vista d’occhio, mettendo in primo piano i muschi e i licheni che avvolgono le pareti del vulcano. La Soufrière non è solo un luogo da visitare: è un vulcano vivo, pulsante. La sua prima eruzione documentata risale a oltre cinquecento anni fa, nel 1530. Ma fu nel 1690 che mostrò davvero la sua potenza: un’eruzione violenta oscurò il cielo, devastò i campi e trasformò l’isola. Altre manifestazioni si susseguirono nei secoli, fino al 1976, quando il vulcano tornò a farsi sentire: tremori, fumo, odore di zolfo. Più di 70.000 persone furono evacuate. Alla fine, non ci fu lava, ma l’energia della Soufrière lasciò un segno indelebile nella memoria degli abitanti. Oggi, il vulcano è monitorato giorno e notte, ma continua a sbuffare, come un gigante che non dorme mai del tutto. Salire lungo i suoi sentieri significa camminare sopra la sua energia, percependo a ogni passo la forza della natura. Al termine dell’ascesa al vulcano, ci si può concedere un momento di relax nei Bains Jaunes , una piscina naturale di acqua calda a 28-30 gradi posta ai piedi del Soufrière, adiacente al parcheggio. Per affrontare le asperità della salita, servono scarpe adatte, una giacca per il vento e acqua a sufficienza. In cambio, la Soufrière regala circa quattro ore di emozioni autentiche: panorami mozzafiato, vapori sulfurei che avvolgono i sentieri, e la sensazione di trovarsi sul dorso di un colosso antico, capace di plasmare e trasformare il mondo che lo circonda. Testo e foto Stefano Mappa www.enjoyguadalupa.com















