In tour con Enjoy Guadalupa
Gosier è un piccolo Comune di circa 27mila abitanti il cui nome deriva da una specie di pellicano bruno denominato "Grand gosier", volatile molto presente su questo lido.
Importante centro balneare posto sul versante sud sull’isola di Grande-Terre, Gosier nei secoli scorsi rivestì un rilevante ruolo strategico nella difesa della costa dalle invasioni degli inglesi.
Grazie alla presenza di magnifiche spiagge siti storici e culturali, questa accogliente città offre ai tanti turisti che annualmente affollano le rinomate stazioni balneari molte opportunità di divertimento e conoscenza.
Il tour tra le bellezze naturali e i siti storici inizia dal museo dei costumi e tradizioni, una macchina del tempo nato per mano dei coniugi Camelie e Claude Bausivoir con lo scopo di far rivivere, attraverso i costumi, scene di vita quotidiana, oggetti, le antiche civiltà afroindiana e caraibica.
Il sito culturale ha aperto le porte a novembre del 2008 e si caratterizza per la presenza di una sala reale nella quale è possibile conoscere i modi di vestire di re e regine di regioni e epoche storiche diverse, e quattro sale che propongono la storia dei nativi americani, l’arrivo di Cristoforo Colombo sull’isola, i sovrani d'epoca, l’abbigliamento militare, l’abbigliamento Madras, la biancheria intima, i ricami, ecc.
Inoltre, è possibile ammirare scene di quotidianità che partono dai nativi sino ad arrivare a quelle del XX secolo, i giochi e i giocattoli di un tempo, i personaggi importanti della società caraibica, l’artigianato locale, copricapi, cappelli.
Lungo l’itinerario del museo si incrocia la tipica casa creola (Ti Kaz An Mwen) che ripropone l'ambiente di una casa delimitata da un giardino all’interno del quale sono state presenti piante medicinali.
Infine, è possibile visitare una sala audiovisiva che propone temi sull’abbigliamento, e sui giardini medicinali e floreali.
Il museo è gestito dai coniugi Camelie et Claude Bausivoir, i quali, attraverso un tour didattico di circa un’ora e trenta minuti, forniscono delucidazioni sulle singole postazioni e spiegano, a seconda dell’abito che i manichini indossano, la tipologia di abbigliamento che le persone di un tempo utilizzavano a seconda delle occasioni e dei luoghi in cui si recavano, in sintesi un museo unico frutto di studi e ricerche durato oltre trent’anni.
Lasciato l’acquario, percorrendo per circa tre chilometri la D119 verso il centro di Gosier, si raggiunge l’Anse Tabarin, luogo dal quale si accede alla spiaggia della Dacha e ci si imbarca per spingersi verso il meraviglioso isolotto Gosier.
Raggiungibile in appena quindici minuti attraverso il noleggio di una piccola imbarcazione, già a poche decine di metri dall’imbarcadero, l’isola mostra tutto il suo splendore.
L’accecante sabbia bianca dell’isola, le imponenti palme di cocco, e il maestoso faro rivolto verso l’oceano Atlantico, garantisco un colpo d’occhio unico nel suo genere.
Degna di particolare citazione è anche la rigogliosa barriera corallina. I tesori presenti sui suoi trasparenti e verdi fondali regalano emozioni a non finire. Qui, infatti, trovano dimora tante varietà di pesci e tartarughe che rendono uniche le escursioni di tutti coloro che si avventurano alla conoscenza dell’isolotto.
Oltre alla splendida spiaggia della Dacha, le Gosier ospita il lido della Petit-Havre e di Jacques, tipiche per le graziose e raccolte anse, e quella della Salines famosa al popolo dei surfisti che quotidianamente cavalcano le onde di questo fazzoletto di mare e per la presenza di sentieri naturalistici.
Poche centinaia di metri al di sopra dell’ansa Tabarin, Gosier ospita il Parco paesaggistico del Calvario.
Situato in centro città, il parco è un luogo in grado di trasmettere una pace unica, grazie alla presenza di una vegetazione composta da alberi e fiori tropicali, e da un sentiero a spirale che consente ai visitatori di fare romantiche passeggiate sino in cima alla collinetta, sulla cui sommità svetta il crocifisso del Cristo e, poco distante, un enorme scritta multicolori “Gosier”, alle cui spalle s’intravede l’isolotto.
A circa quindici minuti dal Parco paesaggistico del Calvario, in posizione dominate sulla grande baia di Bas du Fort, svetta imponente il forte Fleur d’Èpèe, il più importante monumento storico della città di Gosier.
Edificato durante la Guerra dei Sette anni, tra il 1756 e il 1763, prima dagli inglesi, poi dai francesi a seguito della firma del trattato di Parigi, si narra che la sua denominazione derivi dal soprannome di un soldato francese che ci avrebbe abitato.
Posto sulle alture di Bas-du-Fort, domina la sottostante baia, regalando una suggestiva vista panoramica dell’isola di Basse-Terre e di Les Saintes.
Questa imponente fortificazione caratterizzata da bastioni lunghi 150 metri e larghi 45, al suo ingresso custodisce tre cannoni, un piazzale per romantiche passeggiate, sale e gallerie per ospitare le mostre d’arte contemporanea organizzate dal Consiglio Generale della Guadalupa.
Il nostro viaggio tra le bellezze di Gosier termina all’acquario della Gudalupa, posto alla Marina di Gosier, quasi ai piedi del forte Fleur d’Èpèe.
Completamente rinnovato nel 2018, l'Acquario della Guadalupa è una struttura interattiva costruito con l’intento di far scoprire al visitatore la ricchezza dei fondali marini del mare dei Caraibi.
L’acquario è dotato di elaborati mezzi tecnologici, ospita più di 50 vasche che presentano i diversi ecosistemi della Guadalupa, e la proiezione di 24 filmati in streaming permettono di conoscere meglio i coralli, i cetacei, le tartarughe marine ecc. che popolano il mare dei Caraibi.
Sei le azioni di studio e interventi sugli ecosistemi marini.
Attraverso diversi programmi scientifici, l'Acquario della Guadalupa lavora al restauro delle barriere coralline, delle mangrovie, e delle praterie marine.
La presenza dell'Ecole de la Mer, associazione creata con lo scopo di sensibilizzare i giovani al rispetto del mondo marino, dal 2007, consente di svolgere all'interno della struttura, specifiche animazioni e attività pedagogiche.
Dal 2011, a causa della pesca eccessiva, del degrado delle scogliere coralline e dell'inquinamento di origine umana, l'Acquario della Guadalupa porta avanti il progetto Zoé, sviluppando la PCC nei Caraibi, ovvero la «Post-larval Capture and Culture» (cattura e allevamento di post-larve), una tecnica che consiste nell’allevamento dei pesci in ambiente controllato per poi rilasciarlo in mare quando raggiungono le giuste dimensioni sufficienti per sfamare pesci predatori.
Infine, dal 1999, l'Acquario della Guadalupa ospita gratuitamente il centro di cura delle tartarughe marine ferite o sequestrate dalle autorità.