La storia della Guadalupa è strettamente legata alla coltivazione della canna da zucchero, pianta importata nei Caraibi oltre 3 secoli fa, quando i francesi, nel 1635, colonizzarono l’arcipelago.
La canna da zucchero è originaria dell'Asia, scoperta dagli europei nel Medioevo grazie ai floridi scambi commerciali che quest’ultimi avevano con il mondo arabo, dopo che quest’ultimi s’insediarono nel bacino del Mediterraneo.
Con la scoperta delle Americhe, questa pianta, particolarmente idonea ai climi caldi, fu esportata nel nuovo continente dando vita a numerosissime coltivazioni.
La storia racconta che il primo rum fu prodotto nel 1664 da Padre Labat. Inizialmente venne ritenuto un alcol di scarsa qualità, consumato soltanto da pirati e contrabbandieri, e distribuito come extra guadagno agli schiavi; secoli dopo invece, con il miglioramento delle modalità di produzione e la costituzione di numerose distillerie, venne utilizzato per sostenere il morale delle truppe impegnate nel primo conflitto mondiale.
Tra il XVIII ed il XIX secolo, alla Guadalupa le piantagioni di canna da zucchero s’intensificarono, creando una vera e propria industria dello zucchero, incrementandone, nel contempo, l’esportazione verso l’Europa.
Questa crescente domanda verso il vecchio continente richiese però un aumento della mano d’opera, favorendo per almeno due secoli il fenomeno della tratta degli schiavi africani, la cui fine venne finalmente sancita da Victor Schoelcher con il decreto del 27 aprile del 1848.
Negli otre due secoli di schiavitù, l’intero arcipelago caraibico, attualmente territorio d’Oltremare francese, è custode di siti di particolare interesse storico che fanno della Guadalupa un’eccellenza attrazione turistica.
Alla Guadalupa, la maggior parte delle coltivazioni di canna da zucchero si trovano nelle pianure di Basse-Terre e nel nord di Grande-Terre, e sull’isola di Marie-Galante, per un totale di undici distillerie di rum, tutte a conduzione familiare ed aperte ai visitatori con tour “ad hoc” durante i quali vengono mostrate le coltivazioni, gli impianti, e rese note le fasi e le modalità della produzione di questa rinomata bevanda alcolica.
Otto sono le distillerie distribuite sulle isole di Basse-Terre e Grande-Terre:
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Domaine de Séverin, Bonne Mère e Reimonenq e sede del museo del rum a Sainte-Rose (Basse-Terre);
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Damoiseau a Le Moule (Grande-Terre).
Tre le distillerie presenti a Marie-Galante:
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Poisson-Père Labat a Grand-Bourg.
Ma la storia legata alla coltivazione della canna da zucchero ci consegna anche i resti di importanti piantagioni, fattorie, musei, abitazioni, e zuccherifici, in modesta parte decadenti, in gran parte, invece, fiorenti attrazioni turistiche, come quella di Beauport, a Port-Louis (Grande-Terre), antico zuccherificio ristrutturato che, oltre a fornire informazioni sulla storia del sito, si pregia della presenza di un trenino che attraversa le piantagioni.
Ed ancora l’ex zuccherificio Darboussier a Pointe-à-Pitre (Grande-Terre), ora rudere al lato dell'imponente museo Memorial ACTe, struttura inaugurata nel 2015, dedicata alla memoria di coloro che hanno sofferto durante gli anni bui della schiavitù; la distilleria Bologne, a Rivières des Pères (Basse-Terre), la più antica della Guadalupa, e la Reimonenq di Sainte Rose (Basse-Terre), all’interno del quale è presente il museo del rum.
Due invece, gli zuccherifici in attività: Gardel a le Moule (Gramde-Terre) e Grand Anse a Grand-Bourg (Marie-Galante).
Molte le antiche abitazioni, oggi trasformate in accoglienti resort o monumenti storici. Tra questi citiamo, rispettivamente, l’Oiseau a Vieux-Habitants (Basse-Terre) e la Zèvallos, a le Moule (Grande-Terre), edificio in stile coloniale identico al museo di St-John Perse di Pointe-à-Pitre, in passato fabbrica dello zucchero dichiarato nel 1990 monumento storico.
Ed ancora, Podere Fidèlin, antico zuccherificio di Terre-de-Bas, nell’arcipelago di Les Saintes, ora ridotto in macerie, ma comunque meta di moltissimi turisti, e quelli tenuti in perfette condizioni, come quello di Murat e Roussel-Trianon a Grand-Bourg, sull’isola di Marie Galante.
Ed infine, la rumeria Karukera di Capesterre-Belle-Aux (Basse-Terre) specializzata nell’invecchiamento del rum della Guadalupa ed evidenziarne la tipicità.
In sintesi, un eccellente patrimonio storico-culturale formato da:
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10 abitazioni;
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11 distillerie;
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7 ex zuccherifici inattivi;
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2 zuccherifici attivi;
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2 musei;
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1 rumeria.