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In tour con Enjoy Guadalupa

Comune di St- Rose
Itinerario tour St. Rose
Spiaggia de Cluny
Pointe-Allègre Nogent
Spiagge Amandiers e Mambia
 Distilleria Reimonenq
Museo del rum
Riserva marina Gran-Cul-de-Sac-Marin
Ecomuseo Creolo
Bagni sulfurei di Sofaïa
Saut des Trois Cornes
Cascate de Bis
Guadalupe - St. Rose

St. Rose è un comune altamente turistico di oltre 20mila abitanti posto a nord di Basse-Terre; grazie ai numerosi siti naturali e storici presenti sul suo territorio, si annovera tra le principali città turistiche della Guadalupa.

Il tour a St. Rose ci porterà a conoscere le sue spiagge, le distillerie storiche, i paesaggi costieri, la sua più importante riserva marina, l’ecomuseo creolo, le due più importanti cascate e il famoso bagno d’acqua calda di Sofaia.

In sintesi, un tour tra natura e storia.

Percorrendo la N2, il tour ha inizio dal versante ovest di St. Rose con la visita alla spiaggia de Cluny.

Questo lido dalla sabbia dorata e da una rigogliosa vegetazione verde è diviso da un gruppo di scogli facilmente attraversabili, che fanno da spartitraffico alla spiaggia di Cluny est e a quella di Cluny ovest.

Dalla spiaggia è possibile ammirare l’isolotto naturale Kahouanne, una riserva naturale amministrativamente annessa al comune di Deshaies circondata da piccole spiagge e scogliere con al suo centro una collinetta lussureggiante.

All’interno dei suoi 19,89 ettari ospitano varie tipologie di alberi, uccelli marini come pellicani bruni e fregate, e tartarughe marine, dove, ogni anno, nidificano.

Proseguendo sulla N2, a nove chilometri di distanza dalla spiaggia de Cluny si raggiunge la punta più a nord di Basse-Terre, Pointe-Allègre Nogent, sito protetto in virtù del suo alto valore storico e paesaggistico.

La storia infatti racconta che sulla sua costa, nel 1635, incaricati dalla Compagnia delle Isole d’America, sbarcarono i primi francesi guidati da Jean du Plessi d’Ossonville e Charles Liènard dell’Olive.

La missione contava ben 400 uomini e quattro religiosi dell’Ordine di San Domenico per infondere tra gli abitanti dell’isola il Vangelo di Cristo.

Sotto il profilo naturale, Pointe Allègre Nogent oggi ha un alto valore ecologico e patrimoniale per effetto della sua fauna acquatica e per la presenza di uccelli acquatici e migratori.

Molto caratteristici sono i pochi alberi piegati dai forti alisei che soffiano su questo lido trasformandolo in un luogo un posto desolato.

Infine, da Pointe Allègre Nogent parte un sentiero che costeggia il litorale nord che consente di scoprire una serie di anse, come quella de Nogent, Vinty e le spiagge degli Amandiers e Mambia, che visiteremo percorrendo la statale N2.

In circa nove minuti di auto da Pointe Allègre Nogent si giunge alla spiaggia degli Amandies o dei mandorli, lido caratterizzato da una lunga lingua di sabbia dorata che estende per circa 400 metri dal promontorio Plessis Nogent sino a quello di Pointe Madame. 

Il lido è costeggiato da alberi di mandorlo, molte palme e tanti gazebo e un mare turchese, privo di barriera corallina, che si apre all’oceano Atlantico.

A appena 1,4 chilometri di distanza dalla spiaggia degli Amandiers si giunge a quella della Mambia, molto più raccolta, anch’essa dalle acque verde smeraldo e una sottile battigia dove prendono posto alcune palme, dei gazebo un po’ dismessi, e dei simpatici cartelli che recitano i seguenti versi” La Guadalupa est trop belle pour devenir une poubelle”, ossia, “la Guadalupa è troppo bella per diventare una pattumiera”.

La baia è molto piccola ma accogliente che dalla strada di accesso alla spiaggia, si raggiunge scendendo un breve pendio.

Passante in rassegna le spiagge, la tappa successiva è la città di St. Rose, comune di oltre 21000 abitanti, con la vocazione, nei secoli scorsi, prima alla coltivazione del cacao e del tabacco, successivamente alla coltivazione della canna da zucchero finalizzata alla produzione del rum.

Sebbene la crisi dell'industria zuccheriera abbia portato alla chiusura nel 1973 delle fabbriche della Contea di Lohéac e di Bonne-Mère, quest'ultima facendo ancora funzionare la sua distilleria, a St. Rose sono attualmente presenti due distillerie pienamente attive: la Domaine de Séverin, in località Cadet, e la distilleria Reimonenq a Bellevue, sede altresì del famoso Museo del Rum.

La distilleria Reimonenq è stata fondata nel 1916 in località Sainte-Rose dalla famiglia Reimonenq che si è dedicata alla produzione di Rhum Agricole seguendo rigorosamente un loro processo artigianale.

I venti ettari di proprietà di coltura di canna da zucchero, insieme ad altre piccole forniture locali, oggi assicura alla più piccola distilleria delle colonie francesi una produzione annua di 300mila litri di rum.

Secondo la loro filosofia, appresa con la visione di un filmato all’interno del museo, i Rhum Reimonenq vengono distillati in un alambicco in acciaio a colonna, per poi essere lasciati riposare in botti di rovere per almeno tre anni.

Nascono in questa maniera alcuni dei migliori rum dei Caraibi, frutto di un processo produttivo meticolosamente controllato in tutte le sue fasi.

Dal 1990, la struttura ospita anche il Museo del Rum, un’importante attrattiva turistica molto ben organizzata.

Al suo interno si possono ammirare gli strumenti che nei secoli sono stati utilizzati nella produzione del rum, e conoscere le varie fasi della lavorazione della canna da zucchero.

Nelle sale è possibile ammirare una meravigliosa raccolta di farfalle rarissime provenienti da tutto il mondo, dei modellini di velieri, ventidue riproduzioni di animali in resina a grandezza naturale, e tante altre collezioni.

Nel 1997 è stata altresì allestita la sala dell’artigianato e dei mestieri che riproduce le modalità con le quali nell’antichità le popolazioni locali si dedicavano all’agricoltura.

Insomma, un vero museo che raccoglie molte testimonianze di un passato che ancor oggi fa della Reimonenq una grande azienda.

Il tour all’interno del museo si conclude con la visione, in un’apposita saletta, di un filmato che racconta la storia della coltivazione della canna da zucchero sull’isola di Basse-Terre, lo sviluppo nel tempo dell’azienda della famiglia Reimonenq, e tutte le singole fasi della produzione del rum, dalla coltivazione della canna, alla raccolta, ai vari passaggi della lavorazione, sino alla vendita finale.

Altro punto di forza di questo comune è il suo porto, punto d’imbarco per la più importante riserva marina della Guadalupa, la Grand Cul-de-Sac Marin, raggiungibile con escursioni organizzate dalle locali agenzie turistiche.

Inserita dall’UNESCO nella lista nelle riserve delle biosfere, la riserva marina di Grand Cul-de-Sac Marin occupa una superficie di oltre 15000 ettari protetta da piante di mangrovie e da una barriera corallina dove trovano dimora uccelli marini stanziali o migratori, numerose specie di pesci, tartarughe, molluschi, crostacei e rettili. 

Dal porto di Sainte-Rose è altresì possibile imbarcarsi per raggiungere l’Ilet à Fajou, e l’atollo, Iles Caret, fazzoletto di sabbia bianca di circa 250 metri di lunghezza e 20 di larghezza, totalmente turistico dove molte agenzie turistiche organizzano escursioni ad hoc con immersioni e consumazione di prelibatezze locali accompagnati da del buon rum, direttamente in acqua su piccoli materassini.

Altri due caratteristici siti d’interesse turistico di St. Rose sono l’Ecomuseo Creolo e i bagni solfurei di Sofaïa.

Lasciando il centro città in circa cinque minuti d’auto lungo la D19, route de Sofaïa, si raggiunge il famoso Ecomuseo Creolo.

Inaugurato nel 1988 grazie all’interessamento di Jocelyn Roumbo, appassionato del patrimonio e della botanica della Guadalupa, l'ecomuseo creolo propone un'immersione totale nel cuore della storia, della cultura e delle tradizioni creole dov’è è possibile scoprire la biodiversità di questo meraviglioso arcipelago.

Nel museo è presente un vicolo con 32 vetrine, ciascuna dedicata a un comune della Guadalupa che espone le peculiarità delle singole isole.

Al suo interno c’è un vicolo che ospita 32 vetrine, ciascuna dedicata a un comune della Guadalupa che espone le peculiarità delle singole isole.

Infine, l’ecomuseo ospita gli strumenti di lavoro e aree dove la presenza di personaggi a grandezza naturale rievocano gli stili di vita di un tempo.

Pochi minuti più avanti rispetto all’ecomuseo è possibile visitare i bagni sulfurei di Sofaïa, docce con acque a 31°C, famose per le particolari virtù dermatologiche.

Questo sito immerso nella natura lussureggiante di Basse-Terre risale al 1843, e nel corso degli anni ha avuto diverse ristrutturazioni, tanto che nel 2019 il comune di St. Rose ne ha disposto la trasformazione da bacino in docce.

Sul posto è presente un ampio parcheggio che consente di lasciare l’auto e proseguire a piedi per poco meno di tre chilometri verso la suggestiva cascata del Saut des Trois Cornes.

Circa 1 ora e trenta minuti di cammino, tra andata e ritorno, seguendo un percorso ad anello all’interno della foresta segnalato con indicatori gialli.

Il salto è caratterizzato da una roccia centrale sulla quale sono presenti tre getti maestosi che si presentano alla visione dei tanti turisti che quotidianamente sfidano le lievi asperità del percorso.

Al rientro, una bella doccia alla sorgente Sofaïa è la ciliegina sulla torta di una splendida giornata di escursionismo.

Ma St. Rose si pregia di un’altra interessante cascata: quella de Bis, conosciuta anche con il nome di Grand Boucan.

Posta a 11 chilometri dal citato comune, in località Bis-Mailhé, la cascata e raggiungibile scegliendo due percorsi, uno breve di 2,5 chilometri percorribile in meno di un’ora, un altro più lungo di 7,5 chilometri della durata di tre ore.

La cascata si pregia della presenza di un bel bacino d’acqua azzurro balneabile immerso nella natura nel quale si riversano, da un paio di metri d’altezza, fragorosi flussi d’acqua.

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