Inserito tra i monumenti storici d’interesse, il forte Fleur d'Épée si trova sulle alture di Bas-du-Fort, nel comune di Le Gosier.
Edificato durante la Guerra dei Sette anni, tra il 1756 e il 1763, la costruzione della fortezza fu avviata dagli inglesi e conclusa dai francesi dopo il trattato di Parigi. In passato fu teatro di combattimenti tra francesi e inglesi.
Questa imponente fortificazione, al suo ingresso custodisce tre cannoni; inoltre, possiede bastioni lunghi 150 metri e larghi 45 metri, ed offre una vista incredibile sulla Grande Baia. Con i suoi magnifici alberi ed un suggestivo panorama sul litorale di Le Gosier e sulla riserva Petit Cul-de-Sac Marin, il piazzale del forte Fleur d'Épée è un luogo ideale per romantiche passeggiate.
Oggi è un luogo di cultura, in grado di ospitare mostre come quella d'arte contemporanea del Consiglio Generale della Guadalupa.
Il Canale des Rotours, scavato tra il 1826 e il 1829 sotto il letto di un piccolo canale che porta il nome di Ravine de gomito, fu realizzato per consentire il drenaggio della pianura di Grippon (Grande-Terre centrale) ed il trasporto delle merci.
Esso si estende per circa 6 chilometri, attraversa la città di Morne-à-l'Eau, e sfocia a Vieux-Bourg nell'Oceano Atlantico.
Questo progetto, sebbene stato pianificato molti anni prima, fu completato con successo sotto il governo di Jean-Julien Angot, dal barone di Les Rotours. È stato scavato da una forza lavoro composta da 200 a 400 uomini e schiavi liberi, di cui circa 30 hanno perso la vita.
Il cimitero di Sainte-Marguerite sembrerebbe essere stata una struttura attiva dal settecento fino all'ottocento, forse anche qualche anno dopo l'abolizione della schiavitù, come per altro testimoniato dal ritrovamento di una medaglia datata 1852.
I lavori di un gruppo di archeologi guidati da Patrice Courtaud, articolato su cinque campagne di scavo di sei settimane condotte tra il 1997 e il 2002, hanno portato alla luce i resti di 272 individui.
La principale conclusione di questo studio è che il cimitero di Sainte-Marguerite, ad oggi, è il secondo più grande cimitero di schiavi rinvenuto in tutte le Americhe dopo quello di New York.
Gli archeologi suppongono altresì, che questo gran numero di tombe dessero sepoltura sia agli schiavi residenti del comune di Moule che a quelli di Petit-Canal.
La disposizione dei corpi e degli oggetti che sono stati rinvenuti mostra che il rito funebre celebrato nel periodo ottocentesco è di religione cristiana, mentre lo studio biologico sugli scheletri ha mostrato che quasi l'intera popolazione fu colpita dalla tubercolosi e da traumi ossei, a testimonianza delle cattive condizioni di salute e delle dure condizioni di lavoro a cui questi schiavi venivano sottoposti.
L’abitazione Néron, destinata alla produzione dello zucchero greggio, fu creata nel 1740 da Pierre Néron Beauclair su una proprietà di 160 ettari.
Successivamente venne denominata in "Hussey" dando lavoro a più di 100 schiavi.
La casa, requisita durante la Rivoluzione francese, continuò la sua attività impiegando più di 140 agricoltori, ma il violento terremoto del 1843 distrusse gran parte degli impianti, riducendo drasticamente la produzione.
La crisi dello zucchero maturata tra la fine del XIX secolo e l'inizio del XX secolo portò l’attività originale ad un repentino declino tanto da trasformare l’impianto in una distilleria per la produzione del rum Néron.
Oggi si possono ancora ammirare i resti dei macchinari di questa distilleria che ha funzionato fino al 1965, ed i resti dell'ottocentesco mulino in pietra. Sulla proprietà rimane ancora una rete di 5 stagni collegati tra loro da canali utilizzata, inizialmente, per fornire acqua allo zuccherificio, successivamente, alla distilleria.
Petit-Canal ospita vari monumenti commemorativi legati alla deportazione degli schiavi della Guadalupa come la scalinata degli schiavi (Les Marches des Esclaves), posta davanti alla chiesa Saint-Philippe-et-Saint-Jacques, una scala monumentale di quasi 50 gradini in pietra.
Questa scalinata sembrerebbe essere stata ricostruita dopo il 1848, l'anno dell'abolizione della schiavitù e le targhe poste sui verticali della scala mostrano i nomi delle varie tribù africane ridotte in schiavitù alla Guadalupa. Tra queste ricordiamo: gli Yoruba, i Congo, gli Ibo, gli Wolof, i Fula ed iBamilekee. La storia racconta che gli schiavi, una volta sbarcati sull’adiacente molo, l’avrebbero percorsa per essere venduti al mercato e successivamente condotti a lavorare nelle piantagioni di zucchero.
In cima alla scalinata, il sito si arricchisce anche della presenza del monumento della fiamma eterna allo schiavo ignoto con accanto il busto di Louis Dèlgres, famoso, nei primi anni dell’800, per il suo impegno nella lotta contro la schiavitù.
La prigione degli schiavi è un importante storico di Petit-Canal costruita nel XIX secolo.
I suoi resti, posti nelle immediate vicinanze della scalinata degli schiavi, sono un ricordo della storia più recente di Grande Terre. La storia racconta che al suo interno fu imprigionato il politico guadalupano Hégésippe Légitimus, figura di spicco del movimento socialista del secolo precedente.
Secondo la leggenda, quando le guardie vennero a cercarlo il giorno dopo il suo arrivo, trovarono la cella vuota e distrutta da un tentacolo di fico maledetto che cresceva nel cortile.
La Mahaudière antica piantagione di proprietà di Jean-Baptiste Douillard Mahaudière a nord di Grande-Terre, e più precisamente nel comune di Anse-Bertrand, nel 1732 era dedita alla coltivazione del cotone.
Nel corso degli anni, la proprietà decise di trasformare l’azienda da produttrice di cotone a quella di zucchero, tanto che nel 1828, dopo averne acquisito circa 465 ettari di terreno, ampliò la manodopera assumendo ben 147 schiavi.
Negli anni successivi all'abolizione della schiavitù, la piantagione ridusse progressivamente la produzione di zucchero, al punto che alla fine del XIX secolo si trasformò in una grande distilleria a vapore. Tale attività si protrasse sino agli anni '50, per poi chiudere definitivamente.
Inaugurato nel 2015 all’interno di un vecchio zuccherificio Darboussier, il Memorial ACTe è stato costruito con la finalità di preservare la memoria di coloro che, durante gli anni buoi della schiavitù, hanno subito soprusi e violenze.
E proprio con lo scopo di non dimenticare quegli anni, nel 1994, un gruppo di storici, ricercatori ed esperti della Guadalupa realizzarono un progetto “ad hoc”, riconosciuto l’anno seguente dall’UNESCO, denominato “Slave Route”, all’interno del quale prende posto, insieme ad altri 17 siti disseminati sulle varie isole dell’arcipelago, il Memorial ACTe.
Oltre alla mostra permanente, molto suggestiva e ben curata nei dettagli, questo grande museo ospita varie sale espositive, una biblioteca, laboratori didattici, una sala polivalente da 300 posti per spettacoli dal vivo, proiezioni, meeting, seminari, convegni o altri eventi, ed un parco paesaggistico, il Morne Mémoire.
In sintesi, il Memorial ACte oggi è un importante punto di riferimento sulla storia e la cultura dell’arcipelago della Guadalupa.
Victor Schoelcher è stata un importante figura storica del XIX secolo in quanto difensore dei diritti umani e fautore del decreto del 27 aprile del 1848 con il quale si sancì l'abolizione della schiavitù.
Il museo a lui intestato, è stato adibito all’interno di una abitazione in stile coloniale, ed è custode di una sua collezione di porcellane e oggetti personali. L’edificio in pietra calcarea fu costruito nel 1885 ed inaugurato il 21 luglio 1887 in coincidenza dell’83° compleanno di Schoelcher.
Al fine di offrire al grande pubblico la possibilità di scoprire la storia della schiavitù e dei movimenti abolizionisti, la mostra permanente è stata arricchita di numerosi oggetti del passato visitabili all’interno dei meravigliosi locali disposti sui due piani della palazzina.
Victor Schœlcher fu eletto deputato della Martinica e della Guadalupa tra il 1848 e il 1850. Rifiutandosi di sottomettersi al regime del Secondo Impero, visse in esilio in Inghilterra per più di diciotto anni. Dopo l'abdicazione di Napoleone III, Schœlcher tornò in Francia e fu eletto deputato della Martinica nel 1871. Il 16 dicembre 1875 fu eletto senatore a vita.