I tesori della Guadalupa - Il cimitero monumentale
- Stefano

- 10 set
- Tempo di lettura: 3 min
Il viaggio alla scoperta dei tesori della Guadalupa oggi ci porta nel cuore di Grande-Terre. Tra colline verdi e silenzi profondi si trova un luogo unico al mondo: il cimitero monumentale di Morne-à-l’Eau.
Un mosaico di tombe bianche e nere, brillanti come una scacchiera sotto il sole caraibico, racconta con eleganza la storia, l’identità e il culto dei defunti nella tradizione creola.
Un luogo dove la memoria diventa arte.
Ma Morne-à-l’Eau, come detto, si distingue soprattutto per la presenza di uno dei monumenti storici più importanti e simbolici della Guadalupa: il cimitero monumentale.
È proprio questo luogo di culto così particolare che andiamo a scoprire oggi.
Classificato nel 2015 come monumento di interesse storico della Guadalupa, il cimitero riflette la cultura locale, segnata nei secoli dal mescolarsi di popoli e tradizioni giunti in questo angolo dei Caraibi.
Costruito come un anfiteatro sul fianco di una piccola collina, colpisce per le tombe rivestite di piastrelle in ceramica bianche e nere, che ricordano grandi scacchiere; alcune lapidi sono ornate con tetti spioventi e persino terrazze.
Il nero rappresenta il lutto nelle culture occidentali, mentre il bianco è il colore del lutto in diversi paesi dell’Africa e dell’Asia.
La tomba più antica del cimitero di Morne-à-l’Eau risale al 1847, epoca in cui solo le famiglie più agiate potevano permettersi di costruire sepolture di tale prestigio.
Questi monumenti raccontano storie di un tempo passato, in cui il rango sociale e la ricchezza si riflettevano anche nell’ultimo luogo di riposo.
Senza dubbio, la festa di Ognissanti, celebrata ogni anno il 1° e 2 novembre, rappresenta una straordinaria manifestazione dell’incontro e della fusione di due universi culturali distinti ma profondamente connessi.
In Guadalupa, la tradizione cristiana si intreccia con i riti e le credenze di origine autoctona e africana, dando vita a una celebrazione unica nel suo genere, che unisce devozione e spiritualità con gioia, musica e convivialità.
Questo modo particolare di commemorare i defunti, caratterizzato da un’atmosfera festosa più che luttuosa, richiama fortemente le tradizioni presenti in molte regioni dell’America Latina.
In questa occasione, le famiglie si dedicano con cura e rispetto a ridipingere e pulire le tombe dei propri cari, decorandole con fiori freschi e candele scintillanti.
Questi gesti non sono solo un omaggio ai defunti, ma anche un momento di ritrovo e condivisione, in cui parenti e amici si riuniscono nel cimitero per onorare insieme la memoria di chi non c’è più.
La celebrazione si trasforma così in un evento collettivo, dove il ricordo si fonde con la vita, e la memoria si rinnova attraverso il calore dei legami familiari e la gioia della comunità.
Ogni anno, durante la festa dei morti, questo luogo sacro si metamorfosa in un paesaggio magico e commovente.
Al calar del sole, migliaia di candele accese adornano le tombe bianche e nere, creando un’atmosfera di rispetto, memoria e raccoglimento che avvolge l’intero cimitero in una luce calda e vibrante.
In questo scenario, la tradizione si intreccia con la quotidianità: venditori di bokit — i celebri panini tipici della Guadalupa — si sistemano alle porte del cimitero, aggiungendo un tocco festoso e conviviale.
Questa atmosfera unica e pulsante sorprende e affascina profondamente i visitatori, rendendo la festa dei Morti una celebrazione che unisce il sacro al popolare, il passato al presente.
Testo e foto: Stefano Mappa (Tutti i diritti sono riservati)








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