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Immagine del redattoreStefano

In tour con #EnjoyGuadalupa Petit-Canal

Aggiornamento: 4 nov 2023

Posta sul versante ovest dell’isola di Grande-Terre, la città di Petit-Canal, un tempo denominata Mancenillier, deve il suo nome a un piccolo canale scavato nel XVIII secolo per consentire il passaggio delle imbarcazioni verso la cittadina di Morne-à-l’Eau. Questo piccolo Comune ospita monumenti commemorativi del passato schiavistico della Guadalupa, testimonianze legate alla produzione dello zucchero, e un piccolo porto utilizzato per l’ormeggio delle barche dei pescatori e per quelle destinate alle escursioni verso la famosa laguna marina di Gran-Cul-de-Sac-Marin. Tra le testimonianze legate alla deportazione degli schiavi dall’Africa, il tour ci condurrà alla fiamma allo schiavo ignoto, alla scalinata degli schiavi che conduce alla chiesa Saint-Philippe-et-Saint-Jacques, al monumento che celebra la fine della schiavitù e infine, alla prigione degli schiavi. In merito al passato dedito alla produzione dello zucchero, oggi è possibile ammirare i resti del sito Duval, e, all’interno di una lussureggiante riserva biologica, l’antico mulino Poyen. Infine, a circa dodici chilometri dal centro di Petit-Canal si raggiunge il lido di Anse Maurice, conosciuto per il suo aspetto selvaggio, e per le famose gare di traino dei buoi. Punto di partenza del tour a Petit-Canal è il monumento ai caduti di Petit-Canal della Prima e Seconda guerra Mondiale. Posto sul fianco del palazzo del Comune, il sito si caratterizza per la presenza di una lunga scalinata gialla fiancheggiata da rigogliose piante. In cima è posta la statua in bronzo realizzata nel 1930dallo scultore italiano Giuseppe Pannini. A circa un chilometro dal centro città, in meno di cinque minuti, percorrendo Rue de l'Église si raggiunge la scalinata degli schiavi. Ricostruita dopo il 1848, la storia racconta che gli schiavi, una volta sbarcati sull’adiacente molo, l’avrebbero percorsa per essere condotti ai mercati. In corrispondenza dei muretti verticali della scalinata sono poste delle targhe con impressi i nomi delle varie tribù africane deportate. Ai suoi piedi l’area ospita il monumento della fiamma eterna allo schiavo ignoto con accanto il busto di Louis Dèlgres, famoso, nei primi anni dell’800, per il suo impegno nella lotta alla schiavitù. Inaugurato il 28 maggio 1994, la fiamma eterna allo schiavo ignoto è rappresentata da una fiaccola custode al suo interno, secondo gli storici, di fruste rese da quaranta padroni a seguito dell'abolizione della schiavitù.

La visita dei principali musei dell’isola di Grande -Terre prosegue nel grazioso borgo di Petit Canal, famosa per il museo della vita di una volta, la scalinata e la prigione degli schiavi.

Qui è presente il «Musée de la vie d'Antan» (museo della vita di una volta) autentica macchina del tempo che ripropone le arti e le tradizioni popolari della Guadalupa fino agli anni '60.

Grazie allo storico Raymond Boutin, e ad una massiccia raccolta di oggetti d’uso quotidiano di una volta, il museo nasce con la finalità di far conoscere alle nuove generazioni i costumi e la vita quotidiana e l’evoluzione dei comportamenti degli abitanti della Regione.

Inaugurato il 23 maggio 2001, il museo è gestito dall'Associazione Patrimoine et Savoirs la quale, attraverso mostre permanenti portano alla conoscenza dei visitatori gli oggetti di uso comune del passato e mostrano come i nativi americani usavano il fuoco e la luce.

La mission del museo è quindi di salvaguardia delle antiche abitudini di vita e permettere a tutti coloro che operano per la difesa del patrimonio di dare il loro sostegno, affinché il Museo possa inserirsi a pieno titolo tra le attrazioni culturali della Guadalupa e permettergli di continuare la sua missione educativa e pedagogica. In cima alla scalinata sorge la chiesa Saint-Philippe-et-Saint-Jacques, distrutta durante il terremoto del 1928 e ricostruita nel 1865 dal noto architetto locale Ali Tur. Caratterizzata dalla presenza di una navata unica, la chiesa è custode di vetrate e di un bellissimo altare in muratura. Frontalmente alla chiesa di chiesa Saint-Philippe-et-Saint-Jacques è presente il monumento più antico della Guadalupa: il tronco delle anime. Questo monumento rappresenta il Memoriale della schiavitù e la scritta “Libertà – 1848”, apposta sulla base di sostegno, indica la data dell'abolizione definitiva della schiavitù che avvenne il 27 aprile del 1848 per effetto del decreto di Victor Schoelcher, importante figura storica del XIX secolo in quanto difensore dei diritti umani. Poco distante dalla scalinata degli schiavi, in circa due minuti di cammino, Petit-Canal regala un altro importante sito storico, la famosa prigione degli schiavi ‒ ormai ridotta in macerie ‒ all’interno della quale hanno messo le radici secolari di alberi di fico. Tra questi, quello più spettacolare e degno di particolare menzione ‒ in quanto legato a una leggenda secondo la quale gli schiavi nel costruire la prigione avrebbero piantato semi di fico per agevolare, nel tempo, la naturale distruzione dell’edificio ‒ è quello denominato il “fico maledetto”. I suoi rami e le enormi radici hanno effettivamente stretto in una morsa i muri della prigione, facendo idealmente significare la fine di secoli di schiavitù. Lasciando il centro città, in appena 12 minuti di strada lungo la statale 6 si raggiunge il mulino Poyen. Posto all’interno di una lussureggiante riserva biologica, il sito, risalente al 1780, è raggiungibile percorrendo un itinerario ad anello di poco più di due chilometri. Adiacenti al mulino sono presenti vecchie attrezzature idrauliche del XX secolo, cisterne, un pozzo e un abbeveratoio. Lasciato il mulino Poyen, in circa venti minuti d’auto lungo la Chemin de St. Elise, si raggiunge il sito Duval. Questo luogo, un tempo fu sede di uno zuccherificio nel quale lavoravano operai provenienti dalle isole di St Lucie, Dominique, Antigue e St Martin. Oggi, sui suoi sei ettari di terreno, il sito Duval ospita l’Espace International della musica Ka e dei tamburi del sud. A rappresentare questa musica folcloristica che rievoca le danze degli schiavi d’Africa, il sito ospita il famoso Fondal Ka, un enorme tamburo simbolo di questo genere musicale, e il vicolo dei tambouyès, dove 12 totem ricordano i più famosi maestri del Ka. Su questa area, infine, ogni anno vengono organizzati eventi pubblici come il festival delle danze indiane e della musica dei Caraibi. Il tour a Petit-Canal si chiude al lido Maurice. Raggiungibile in appena 15 minuti dal sito Duval, la spiaggia è particolarmente conosciuta non solo per l’ampia area attrezzata dove sono presenti locali e carbet dove molte famiglie si riuniscono per piacevoli pic-nic, e dove è possibile fare dello snorkeling, ma anche per le famose gare di traino dei buoi. Questo evento è un tradizionale appuntamento competitivo nato nel 1970 con lo scopo di rievocare l’impegno secolare dei buoi nel trasporto della canna da zucchero. I buoi, in base al loro peso, sono classificati in cinque categorie, e sotto i colpi di massimo 12 frustate di un conduttore e la presenza di un assistente, devono percorre nel meno tempo possibile un percorso in salita ricavato normalmente sui fianchi di una collina trasportando, a seconda della categoria, un carico che varia dai 1300 ai 1700 chilogrammi.

(Foto: Prigione degli schiavi)




Prigione degli Schiavi

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