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Diario di viaggio 2020

27 - 28 gennaio 2020

Isola di Marie-Galante

27 gennaio 2020

Marie-Galante, sognare a 360° 

Ed anche questa giornata è giunta lentamente al termine, e come promesso, il mio racconto evidenzierà tutti i passaggi escursionistici che hanno contraddistinto questa secondo giorno di permanenza sull'isola di Marie-Galante.

 

Prima di iniziare il tour delle spiagge di St. Louis si è reso però necessario un break presso un ristorantino ubicato sulla spiaggia della città tra le tipiche palme con una veduta romantica dell'azzurro mare. Al pranzetto ha fatto seguito una breve siesta sulla stessa spiaggia, quindi il via lungo la statale 9, alla scoperta delle bellezze marine di St. Louis.

 

Purtroppo, la mancanza di tempo, distratto dalla visita non pianificata dei resti dell'abitazione di Roussel-Trianon, non mi hanno consentito di scoprire la città di Grand Bourg. Spero comunque di farlo tra martedì sera o al massimo mercoledì prima di imbarcarmi per Point-a-Pitre.

 

Ma torniamo a noi. Al termine della visita al Greule Grand Gouffre, come accennato, ho consumato un pasto tipico del posto. Un giro perlustratore della zona, e ne ho scelto uno caratteristico, abbordabile come prezzi, e molto trend! Senza indugi ho preso posto e mi sono fatto servire del pesce grigliato con insalata e una porzione di riso, il tutto accompagnato da una birretta. Eccezionale! Mi sento rinato e anche un po’ assonnato, il caldo della giornata si è fatto sentire, si è quindi resa necessaria una siesta rigenerante.

Mi sono infatti bastati una ventina di minuti ed eccomi pronto per iniziare l'escursione tra le favolose anse di St. Louis.

Lungo la strada che si allunga verso il nord dell'isola, ho visto una spiaggia più bella dell'altra. Mare celeste denso, sabbia chiarissima, e tanta vegetazione. La grande sorpresa è stata quella di non vedere le classiche palme, però lo spettacolo è stato comunque eccezionale. La prima ansa sulla quale mi sono fermato è stata quella di Canot.

La spiaggia, immersa in una folta vegetazione, si raggiunge dopo aver percorso un breve sentiero che porta ad un ampio parcheggio e ad una adiacente area attrezzata con tavoli da pic nic e barbecue. Qui, infatti, molte le famiglie erano presenti per consumare il pranzo. La spiaggia si allunga per molte centinaia di metri con la splendida veduta frontale delle due isole di Guadalupa, Grande Terre e Basse Terre, dal quale svetta imponente il vulcano Soufriere. Qualche minuto di contemplazione, quindi il trasferimento alla spiaggia successiva, situata nel comune di Vieux-Fort.

Questa location oltre ad attirare molti bagnanti, ospita un piccolo porto fluviale. Dal lato opposto alla spiaggia infatti, c'è un grande parcheggio con un area attrezzata all'imbarco sul fiume che prende il nome dall'omonimo comune, con tanto di pedalò e canoe da prendere a noleggio.

Il tempo di fare qualche foto e video, darmi una rinfrescata nello splendido specchio d'acqua, quindi il via alla ricerca dell'ultima meraviglia della giornata. Pochi chilometri, e in uno spazio raccolto di una cinquantina metri, trova posto la piccola ansa di Bambou, una cartolina dai colori pastello, tale da sembrare un quadro d'autore. Il mare è stupendo, un celeste così denso lo avevo visto soltanto in un viaggio croceristico ad Antigua.

Questa me la godo un po’ di più, tanto da concedermi un altro bagno rigenerante. Qui l'indice di gradimento ha toccato l'apice, anche perché al bagno, ho abbinato una bella nuotatina sul ritmo. Con questa spiaggia chiudo la prima parte del tour pomeridiano ed inizio quello programmato a Grand Bourg.

 

Lungo la strada che porta a questa cittadina, un'eccezionale manifattura d'altri tempi si apre alla mia visione, una grande area all'interno della quale un prato curato ospita un antico zuccherificio appartenente nei primi anni del 1800 alla famiglia Roussel-Trianon. La struttura è troppo bella e interessante per non essere visitata, ed allora in barba dell'escursione a Grand Bourg, riprogrammabile in altro momento, decido di dedicarmi a questo gioiello d'altri tempi risalente al XVII secolo.

 

Dai cartelli informativi apprendo che l'antico zuccherificio, nel periodo 1720-1740 fu di proprietà di Nicola Bonhomme, un creolo di Marie-Galante, poi della famiglia Fossecave, e prima di passare definitivamente nelle mani di Roussel-Trianon, appartenne a Botreau-Roussel. Si narra infine che il mulino fatto ergere da Trianon sarebbe uno dei più belli dell'intera isola, e ciò grazie anche alla sua maestosa solidità, eretto con tecniche di costruzione e tecnologie di funzionamento, innovative per quei tempi. In sintesi, un complesso architettonico interessante da visitare senza esitazioni.

 

Con questa interessante scoperta chiudo la seconda giornata di permanenza sull'isola di Marie-Galante, una giornata ricca di emozioni e conoscenze che hanno fatto di questo viaggio un'indimenticabile esperienza culturale e professionale.

Ore 21,34 locali, 2,34 da voi, passo e chiudo.

Biglietti battelo

28 gennaio 2020

Les Saintes, l’ultimo paradiso

 

Con l'escursione odierna a Les Saintes, si è quasi conclusa questa fantastica esperienza di viaggiatore in solitaria tra le perle dell'arcipelago di Guadalupa. La meta di oggi mi ha portato a visitare Terre-de-Haut l'unica, tra le 6 isolette di Les Saintes, raggiungibile attraverso il servizio traghetto partente da St. Francoise in Grande Terre.

 

Terre-de-Haut, rispetto alle restanti isole dell'arcipelago, che ricordo essere Terre-de-Bas, la Coche, Ilet a Cabrit e Grand Ilet, è un luogo veramente incantevole, molto turistica, al punto che nel 2019 è stata la meta caraibica preferita dai francesi, e dove i tempi della vita sono rigorosamente lenti. Tra i siti culturali e naturali di particolare interesse ci sono il Forte di Napoleone, la chiesa della Nostra Signora dell'Assunzione, e chiaramente alcune spiagge rinomate, come quella de Pompierre, l'ansa a Cointe con la caletta Pain de Sucre dal quale è visibile il famoso Pain de Sucre.

Dalla strada principale, posta sul versante ovest dell'isola, si snodano stradine e sentieri che consentono di ammirare magnifici scorci naturali e raggiungere belle anse, il tutto attraverso un vertiginoso saliscendi di circa 2 chilometri. Il centro abitato è ricco di negozi, ristoranti, bar e uffici per il noleggio di auto, scooter e bike elettriche, il tutto all'interno di case e locali colorati dallo stile tipicamente caraibico. Nell'ansa di Bourg, quella sulla quale attraccano i ferry boat e si colloca il centro commerciale dell’isoletta, si estende un porticciolo ricco di piccole imbarcazioni, mentre a largo, frontalmente a Terre-de-Bas, sono ormeggiati gli yacht e i catamarani a conferma di una numerosa presenza turistica d'élite.

Bene, giunto al porto ho dedicato qualche minuto per fare una sorta di inquadramento topografico con la mia preziosa compagna di viaggio, la mappa, quindi, dopo aver preso a noleggio un bike elettrica (qui le asperità sono proibitive con pendenze del 13-15% per lunghi tratti), inizio l'escursione dirigendomi al Forte Napoleon, posto imponente sulla collina Mire dalla quale si può ammirare un panorama mozzafiato e variopinto della sottostante baia di Bourg.

La fortezza, costruita tra il 1844 e il 1867, come detto, offre una visuale incredibile. Oltre alle isolette dell'arcipelago, in lontananza è possibile vedere la Dominica, la Dèsirade e Guadalupa. All'interno c'è un giardino botanico e un museo che racconta la storia di Les Saintes. Lascio il forte e mi dirigo sulla spiaggia tanto decantata da molte pubblicazioni, la spiaggia de Pompierre passando, senza soffermarmi a lungo per l'incantevole baia de Marigot che prontamente immortalo con una foto panoramica.

 

Ancora qualche centinaio di metri ed eccomi sulla spiaggia di Pompierre. Lunga circa 200 metri, la spiaggia presenta una grande area attrezzata coperta da alte palme di cocco, sabbia chiarissima e un mare non troppo spettacolare. Le spiagge visitate ieri a St. Louis, in confronto, sono paradisi.

Mi fermo con la tentazione di bagnarmi (la temperatura alta inizia a farsi sentire), ma poi ci ripenso e proseguo in direzione anse a Counte per ammirare la piccola insenatura di Pain de Sucre. Strada facendo incrocio la pittoresca chiesa dedicata alla Madonna dell'Assunzione fermandomi per visitarla.

Molti i turisti presenti, alcuni dei quali seduti irrispettosamente sugli scalini ad ammirare la strada sottostante. Entro, una preghiera e via per il Pain de Sucre. Giunto sul punto dove non era più possibile proseguire con la bike, la parcheggio accanto a tante altre, e mi avvio lungo un sentiero molto sconnesso coperto dalla vegetazione e ristorantini affollati posti ai bordi della discesa.

Esco da questa stradina e si apre una visione stupenda. Acque verdi smeraldo, sabbia chiarissima e alle spalle del piccolo bagnasciuga un parco puntellato da alte palme di cocco.

Il famoso Pain de Sucre, una collinetta di una trentina di metri d'altezza coperta da una fitta vegetazione, compreso qualche cactus, svetta imponente dalle splendide acque lasciandomi senza respiro. Visto che il posto meritava, decido quindi di sostare, pranzare e iniziare a raccontare, con la giusta ispirazione, la prima parte della giornata a les Saintes.

Dopo oltre un'oretta di relax, mi ricompongo per riprendere il cammino per dirigermi verso l'ansa Crawen. Duecento metri di insenatura, molto selvaggia, con una colonia di polli e galline variopinte che girano tranquillamente sotto la piccola pineta speranzosi di ricevere qualcosa da mangiare dai pochi turisti fermatisi per pranzo.

La piccola insenatura è posta frontalmente all'isoletta di Grad Ilet con l'enorme scoglio de La Coche a destra e quello de La Redonde sulla sinistra. Il posto non è che mi abbia impressionato più di tanto, pertanto lascio l'anse Crawen, e per chiudere la giornata mi dirigo all'ansa di Friguier. Anch'essa molto selvaggia, ma niente di che. E con questa spiaggetta, la giornata a les Santies volge lentamente al termine.

 

Nel suo complesso, Terre-de-Haute si presenta come un un'isola elegante, con le sue abitazioni colorate tutte rigorosamente coperte da tetti rossi come quello del pittoresco palazzo del Comune, con una conformazione del territorio molto accattivante per effetto dei tanti promontori e collinette che restituiscono in superficie seducenti insenature.

Tra le spiagge, lo scettro lo darei al Pian de Sucre, al secondo posto metterei la spiaggia de Pompierre (un po’ deluso, credo che molti testi vadano aggiornati), e come terza l'ansa di Crawen. Ci sarebbe ancora molto da visitare, ma il tempo è tiranno ed il battello delle 17,30 non aspetta.

Un voto all'isola? 9.

Au revoir mes amies.

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