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Diario di viaggio 2020

Tabellone

21 gennaio

La partenza

Bene! Il fatidico giorno è arrivato.

Un mio grande desiderio sta per realizzarsi.

 

Dopo essere giunto a Roma Fiumicino ed essermi imbarcato per Parigi Charles De Gaulle, e aver proseguito per Parigi Orly, prima dell’imbarco per l’aeroporto internazionale Pôle Caraïbes di Pointe-à-Pitre, mi concedo qualche minuto per scrivere le prime impressioni di questo viaggio. Racconterò, giorno dopo giorno, le bellezze naturali di questo arcipelago sperando che le emozioni che sto percependo nel partire in solitaria, non prendano il sopravvento.

 

Per vari motivi questo è il viaggio delle prime volte e, come in tali occasioni normalmente accade, un po’ di ansia sembra già prendere corpo. In effetti mi sento leggermente spaesato, ma il desiderio di coronare un sogno da tempo inseguito dovrà prevalere su qualsiasi sentimento. Più che una vacanza con programma turistico ben definito, la considero un'avventura con spazi di mistero, volti a rendere questa esperienza di viaggiatore solitario, una pietra miliare dalla quale trarre insegnamenti importanti per i miei futuri viaggi.

 

Guadalupa, in particolare Grande Terre, l'avevo in parte già visitata in passato grazie ad uno scalo croceristico. Ricordo che fu un amore a prima vista, soprattutto quando con un'escursione ci portarono a St. Anne sulla favolosa spiaggia del Club Méditerranée, La Caravelle, per goderci qualche ora di sole.

Questa spiaggia probabilmente non la visiterò ma la documenterò nel reportage che al mio rientro intendo scrivere e montare in video dal titolo “In volo sulle ali di una farfalla”.

Come andrà Stefano?

Tranquillo, sarà tutto meraviglioso.

Tramonto

22 gennaio 2020

A St. Anne, calore e colori caraibici

 

Buongiorno da St. Anne (Grande Terre) località balneare a est della Guadalupa, terra dalle meravigliose spiagge bianche e dalle rigogliose palme di cocco, che rendono l'atmosfera suggestiva già alle prime ore del mattino.

E già, il risveglio odierno (3,00 locali!) mi ha portato alle 4,40 (9,40 in Italia) a uscire per una rigenerante corsetta di un'ora, durante la quale, nel familiarizzare con la cittadina (memorizzando vie e negozi d'interesse), già dalle prime ore del mattino molti  locali affrontavano con encomiabile energia ed un pizzico di fantasia una sana ed originale attività sportiva.

La curiosità è andata soprattutto verso coloro che nelle calde acque trasparenti del lido comunale, Plage du Burg, a soli 100 metri dal mio appartamento, stamane illuminatissima non solo dalla luce di potenti lampioni, ma da un romantico spicchio di luna e da un cielo stellatissimo, praticavano del foot fitness in acqua percorrendo avanti e dietro l'incantevole spiaggia caraibica.

C'era pure chi, come me, faceva del normale footing, ma quella pratica in sportiva in acqua, sicuramente salutare sotto il profilo muscolare, mi ha veramente incuriosito.

Praticamente piccole comitive (età medio alta) passeggiavano chiacchierando in acqua. Domani mattina replico l'uscita (più tardi però!) e spero di documentarla meglio.

E dell'acqua bike in mare ne vogliamo parlare?

In effetti non si fanno mancare nulla, e soprattutto senza molte pretese e sempre con il sorriso in viso.  Alla faccia dei moderni e costosi centri fitness.

 

Altra cosa che mi ha colpito sono i numerosi e colorati mercatini locali, i bar ed i ristoranti disseminati lungo la strada del lido di St. Anne. Alle 5,30 era già un fermento di preparativi in vista di una giornata che sembrava presagire numerose presenze turistiche.

In serata, infatti, ne ho approfittato per fare un giro.

St. Anne non mi è sembrata però una cittadinanza dall'ordinato e rigoroso assetto urbanistico, classico dei principali porti caraibici americani o inglesi. La città si presentava in alcune zone molto dismessa, direi anche un po’ abbandonata, non certo il massimo per chi pensa di trovare un posto simile alle Bahamas o all'isola di Antigua.

 

A St. Anne comunque, si respira aria di caraibi ed è questo l'essenziale; con i suoi scorci naturali, gli odori e i sapori di una cucina creola e soprattutto con una popolazione i cui tratti somatici non tradiscono minimamente le radici di un passato caratterizzato da deportazioni e schiavitù, l'atmosfera è veramente surreale.

 

I ricordi di quel periodo buio sono ancora vivi e sentiti tra gli abitanti di colore dell'isola, ed i numerosi murales che richiamano i secoli scorsi, sono una chiara testimonianza di come certi ricordi sono sempre presenti nei cuori della stragrande maggioranza della popolazione dell'isola.

 

Il finale di questa giornata? Dopo essermi svegliato con i ritmi caraibici vado a dormire sulle note del nostro Va Pensiero, rigorosamente cantato, in un programma televisivo locale, in francese.

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