Il viaggio con Stefano di #EnjoyGuadalupa attraverso il magnifico arcipelago della Guadalupa si arricchisce con l’esplorazione di un’altra gemma caraibica, una gemma capace di sprigionare sensazioni d’altri tempi, tanto da essere soprannominata “l’isola dei cento mulini”, per la secolare dedizione alla coltivazione della canna da zucchero e alla produzione del rum.
Siamo a Marie-Galante, un’isola ricca di storia e di attrazioni naturali tali da annoverarla tra le mete privilegiate per chi vuole trascorrere un soggiorno, non solo all’insegna dell’arricchimento culturale e paesaggistico, ma anche a quello destinato al più assoluto relax.
Marie-Galante è stata scoperta il 3 novembre del 1493 da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio verso il nuovo mondo, ha una forma circolare, occupa un’area di 158 chilometri quadrati, e lungo il suo perimetro si annidano lidi incantevoli, siti di elevato interesse storico, secolari distillerie, e scorci costieri mozzafiato.
Tre i comuni presenti sull’ isola: Grand-Bourg, Capesterre, e St. Louis.
Grand-Bourg si colloca a sud dell’isola, è un comune abitato da circa 12mila abitanti, è il principale porto per le tratte da e per Pointe-à-Pitre, e punto di partenza di questo nostro nuovo e affascinante tour.
Superato il suo meraviglioso lido dalle acque cristalline, le prime tappe sono tre importanti siti storici: l’ecomuseo Murat, l’ex zuccherificio Roussel Trianon e La Mare au Punch.
Il primo, risalente al 1600, era un fiorente zuccherificio posto all’interno di una grande area verde, e vedeva la presenza di alcune infrastrutture come la fabbrica, le case degli schiavi, due mulini e la Maison de Maître, un palazzo signorile costruito nel 1800 dagli inglesi, destinato ai guardiani delle piantagioni della canna da zucchero.
Oggi l’abitazione Murat è un museo a cielo aperto classificato nel 1979 dal Consiglio Generale della Guadalupa ecomuseo delle Arti e Tradizioni Popolari e inserito tra i diciotto siti UNESCO della “Rotta degli schiavi”.
All’interno di questa struttura, visitabile gratuitamente, è possibile conoscere la storia dell’isola, quella dell’ex zuccherificio, e ammirare le attrezzature agricole utilizzate dagli schiavi nella lavorazione delle piantagioni.
Poco vicino all’abitazione Murat, Grand-Bourg ospita l’ex zuccherificio Roussel-Trianon.
La struttura, nel periodo 1720-1740, fu di proprietà di Nicola Bonhomme, un creolo di Marie-Galante, successivamente passò alla famiglia Fossecave, e prima di diventare proprietà assoluta di Roussel-Trianon, appartenne alla famiglia Botreau-Roussel.
Si narra altresì che il mulino, fatto ergere dal Signor Trianon, sarebbe uno dei più belli dell’intera isola, e ciò grazie alla sua maestosa solidità, eretto con tecniche di costruzione e tecnologie di funzionamento innovative per quei tempi.
Ma su questa isola è presente un’altra testimonianza storica, oggi area monumentale molto visitata, legata a un avvenimento tumultuoso accaduto nell’anno 1849.
Si tratta del “La Mare au Punch”, sito, al pari dell’abitazione Murat, inserito dal Consiglio Generale della Guadalupa tra i diciotto della “Slave Route”.
La storia racconta che, in un’area dell’attuale Grand-Bourg esisteva la fabbrica “Pirogue” destinata alla produzione dello zucchero e del rum.
La popolazione di colore, da un anno liberata dalla schiavitù, per effetto di brogli elettorali perpetrati nei loro confronti dai padroni bianchi, alimentarono una rivolta contro le milizie locali.
La sommossa, però, determinò la morte di molti manifestanti di colore.
Nella notte tra il 24 e il 25 giugno del 1849, i rivoltosi, dopo aver dato fuoco alla fabbrica “Pirogue”, gettarono in uno stagno adiacente alla piantagione l’intera produzione di rum, creando un gigantesco Punch.
In ricordo di questo episodio, nelle vicinanze del sito “La Mare au Punch”, è presente un’enorme fossa colma d’acqua, probabilmente scavata nel terreno con lo scopo di mantenere viva la storia del sito, ed eretto, frontalmente alla fossa, un ponticello dal quale è possibile ammirare l’intera area.
Ma la vera autenticità dell’isola di Marie-Galante è rappresentata dalle numerose piantagioni di canna da zucchero, dalle sue storiche distillerie, e dallo zuccherificio Grande-Anse, veri motori economici dell’isola.
Due le distillerie presenti a Grand-Bourg: la Poisson-Père Labat e la Bielle, entrambe in attività, visitabili individualmente oppure attraverso tour guidati.
In origine, la Poisson-Père Labat era una fabbrica di zucchero fondata nel 1860 dalla famiglia Poisson, trasformata, nel 1916, da Edouard Rameau in una distilleria, mentre la Bielle, nata nel 1769 come piantagione di caffè per mano dell’omonima famiglia, nel 1826 venne trasformata in uno zuccherificio, e solo a fine XIX secolo divenne una distilleria.
Altra attrazione di Grand-Bourg è il museo Kreol West Indies.
Posto lungo la strada D203, la strada che collega Grand-Bourg a Capesterre, il museo Kreol West Indies, nato per mano di Vincent Nicaudie, più che un museo è uno spazio espositivo esteso su oltre 200 metri quadri di spazio dove sette sale espositive ripropongono, attraverso una mostra permanente denominata “4000 anni di storia”, le arti contemporanee e gli oggetti del passato che i nostri giorni hanno ormai dimenticato.
Ecomuseo Murat
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