I tesori della Guadalupa - Le Roches Graveès
- Stefano
- 9 ago
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Aggiornamento: 5 giorni fa
Il nostro viaggio alla scoperta delle Roches Graveès inizia da Trois-Rivières, un piccolo centro con meno di 8.000 abitanti, sede del porto d’imbarco per l'arcipelago di Les Saintes. Situata in gran parte sul versante del massiccio vulcanico Madeleine, a 961 metri sul livello del mare, Trois-Rivières è stata la culla della civiltà precolombiana. Il sito amerindo delle “Roches Gravées”, raggiungibile in pochi minuti dal porto, è quello che in Guadalupa custodisce le maggiori testimonianze risalenti ai primi abitanti dell'arcipelago: gli indiani Arawaks.
Le Roches Gravées è praticamente un museo a cielo aperto, con oltre 230 incisioni rupestri, ospita circa 22 massi datati tra il 300 e l’800 dopo Cristo. Queste incisioni, rappresentazioni antropomorfe spesso complesse (volti stilizzati, figure divine), si ritiene che avessero funzioni spirituali legate alla comunicazione con gli Zémis — spiriti ancestrali o entità naturali.
Sospesi in questa atmosfera magica, tra le incisioni spiccano figure complesse come il “cacique” o il “sorcier”, ma anche volti enigmatici intagliati nella roccia comunemente utilizzata come polissoir — per lucidare utensili in pietra
Immerso in un ambiente rigoglioso di piante tropicali e bagnato da trasparenti ruscelli d’acqua, il sito ha un’atmosfera quasi fiabesca.
Nel 1974, questi resti sono stati classificati monumenti storici.
Lasciata Trois-Rivières, il nostro tour alla scoperta si questi siti d’arte rupestre, prosegue con la visita delle Roches Gravées "Plessis", un sito archeologico risalente a un periodo compreso tra il primo e il sesto secolo d.C., situato sulle sponde dell'omonimo fiume, linea naturale di confine tra i comuni di Baillif e Vieux-Habitants.
Vieux-Habitants è il più antico comune della Guadalupa. Fondata nella prima metà del XVII secolo dai primi colonizzatori francesi, oggi è una città altamente turistica grazie ai numerosi siti storici e naturali che ospita.
La prima grande scoperta di questi petroglifi, risalenti al periodo degli indiani Arawak, avvenne alla fine del XIX secolo, portando alla luce ben 147 incisioni rupestri.
La "roccia madre", situata sulla riva destra del fiume Plessis, è ricoperta da un gran numero di disegni che raffigurano volti stilizzati (per lo più cerchi contenenti due occhi e una bocca).
Sull’altra riva, invece, si trovano altre raffigurazioni incise su rocce sparse, che sembrano testimoniare le paure e le credenze di questo popolo amerindo.
Un secondo ritrovamento avvenne nel 1995 a causa del ciclone Marilyn, che portò alla luce un blocco roccioso con quattro nuove incisioni.
Questo evento ha contribuito a valorizzare ulteriormente il sito, tanto che, con un decreto del 22 novembre 2013, le Roches Gravées "Plessis" sono state classificate come monumento storico.
Secondo gli studi archeologici, il sito dimostra che le incisioni furono effettuate dai nativi americani in tappe successive lungo il corso d'acqua.
Le Roches Gravées "Plessis" sono raggiungibili seguendo le indicazioni per la frazione di Saint-Robert, da cui si imbocca un sentiero che, in circa 15 minuti, porta al fiume Plessis. Proseguendo lungo il corso del fiume, si giunge alla cascata Kalinago.

Roches Graveès a Trois-Rivières
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