A cavallo della punta più a nord dell’isola di Grande-Terre, sorge la città di Anse Bertrand, comune di circa 11mila abitanti custode di paesaggi mozzafiato come le spettacolari affascinanti scogliere a picco sul mare di Pointe de la Grande Vigie e Port d'Enfer, di alcune spiagge d'incanto come Trou a Man Loui, la Chapelle Anse Castalia e Anse Labord, e di siti d’interesse storico come la piantagione Mahaudière, il mulino Beaufond e la prigione degli schiavi.
La prima tappa e l'abitazione Mahaudière, di proprietà di Jean-Baptiste Douillard Mahaudière, nel 1732 era dedita alla coltivazione del cotone.
Nel corso degli anni, la proprietà trasformò l’azienda da produttrice di cotone a quella di zucchero, tanto che nel 1828 ampliò la manodopera assumendo 147 schiavi.
A seguito dell'abolizione della schiavitù la piantagione Mahaudière ridusse progressivamente la produzione di zucchero trasformandosi, alla fine del XIX secolo, in una distilleria a vapore, attività che si protrasse sino agli anni ’50, per poi chiudere definitivamente.
Lasciata l'abitazione Mahaudière, deviamo per la statale 122 sino raggiungere Port d'Enfer. Contrariamente al suo nome, questo caratteristico sito posto lungo il versante est di Grande-Terre è molto simile a un piccolo fiordo alla cui riva si concentra un’alta percentuale di sargasso, tale da rendere l’acqua del mare di un marrone scuro.
Da questo punto, parte un percorso di circa otto chilometri, denominato Trace des Douaniers, ben segnalato da apposita cartellonistica, indica perfettamente la direzione da seguire per raggiungere sia la grotta del Trou Madame Coco che il Trou Du Souffleur.
Dalla passarella d'ingresso a Port d'Enfer, parte un sentiero che accede al Trou de Madame Coco, una grotta sotterranea naturale scavata nella scogliera dove, secondo la leggenda, fu imprigionata la strega Madame Coco per non aver rispettato con il diavolo il patto con il quale sarebbe dovuta diventare più forte della sua rivale Madame Grands-Fonds.
Seguendo il sentiero, su quest’area è altresì interessante ammirare il Trou Du Souffleur, un geyser marittimo dalle cui cavità rocciose vibrano verso l’altro assordanti nebulizzi d’acqua.
Lasciato Port d'Enfer, in soli 10 minuti si raggiunge Pointe de la Grande Vigie, la punta più nord di Grande-terre. Grazie ai suoi osservatori disposti sulle alte scogliere calcari, consente di ammirare, a destra, l’oceano Atlantico, a sinistra il mar dei Caraibi, e in lontananza, le sagome delle isole de la Désirade, di Antigua e Montserrat.
L’area, raggiungibile attraverso un sentierino, offre molti punti d’osservazione.
Da questo luogo è possibile ammirare il perimetro della costa nord di Grande-Terre, fatto di alte scogliere coperte da una fitta vegetazione verde.
Il sito successivo è la Grotta dell'Anse Castalia, uno dei luoghi più misteriosi e affascinanti del litorale nord della Guadalupa. Le sue acque blu turchesi che si allungano sulla piccola spiaggia la rende un lido seducente.
Raggiungibile dalla strada 122 proveniente da Pointe de la Grande Vigie, Anse Castalia si raggiunge percorrendo un sentiero all’interno della riserva biologica di difficile accesso. Nonostante il permanente divieto di balneazione per le forti correnti del suo specchio d’acqua, tale da aver fatto registrare in passato diversi incidenti, il sito è meta di molti turisti, pronti a sfidare le asperità del sentiero d’accesso e le seducenti acque del mare.
Proseguendo sulla D122 arriviamo al Trou a Man Loui, una spettacolare piccola baia con acqua turchese e cristallina e sabbia chiara avvolta da una lussureggiante vegetazione e scogli.
L'accesso alla spiaggia è comodo, la distanza dalla strada è inferiore a 500 metri con il parcheggio posizionato a meno di 300 metri.
Questo angolo di paradiso è particolarmente adatto a diverse categorie di persone come viaggiatori solitari.
Ma per godere di un lido stupendo, in circa 15 minuti di auto si raggiunge Anse Labord, una delle spiagge più belle di Anse Bertrand. Lunga circa 500 metri, si caratterizza per la presenza di una splendida e attrezzata spiaggia dalle acque turchesi e sabbia fine dorata sulla quale è possibile trascorrere meravigliosi momenti di relax.
Nelle giornate limpide s’intravede l'isola di Montserrat e Antigua, ma in quelle ventose, le correnti rendono pericolosi i bagni. Sul posto si trova il "Point Bleu Soleil", punto di informazione e animazione ecoturistica.
Il tour tra le splendide spiagge di Anse Bertrand, si conclude sul lido della Chapelle, meglio conosciuta dal popolo dei surfisti per le sue onde che si allungano nel bacino d’acqua di color turchese, offre un colpo d’occhio eccezionale, tipico delle spiagge tropicali, grazie alla presenza della barriera corallina e di un arenile bianchissimo coperto da palme di cocco. La spiaggia della Chapelle deve il suo nome ad un'antica cappella, un tempo, presente in zona.
Ultima tappa è la visita a Anse Bertrand, cittadina di poco più 10mila abitanti, posta sul versante nord-ovest di Grande-Terre, è un piccolo Comune che ospita il porto peschereccio di Ravine Sable, il mulino Beaufond e una piazza del municipio realizzata il secolo scorso dal famoso architetto locale Ali Tur, dove prende posto il monumento dedicato ai caduti della Prima guerra Mondiale e un magnifico parco. Anse Bertrand è altresì conosciuta per aver dato i natali al calciatore, campione del mondo 1998, Lilian Thuram.
Situato a Lacroix, lungo statale 8, il mulino Beaufond, nei secoli passati fu di proprietà del Signor Beaufond. La struttura si caratterizza per la presenza, al suo interno, di un albero di fico soprannominato "maledetto" capace di tenerlo ancora in piedi. Questo mulino, un tempo era costituito da una torre in muratura di forma tron conica sormontata da una calotta orientabile nella direzione del vento che sosteneva le pale fissate ad un asse orizzontali. Oggi è un sito noto per aver ospitato numerose manifestazioni.
Seguendo via Comandant Mortenol, in direzione sud rispetto al centro di Anse Bertrand, in pochi minuti si raggiunge la prigione degli schiavi.
Questa ex prigione è stata costruita in pietra nel 1854 e si compone di due lunghi edifici paralleli, progettati per una ridotta popolazione carceraria. Fino al 1848, anno dell'abolizione definitiva della schiavitù in Guadalupa, solo gli uomini liberi potevano andare in prigione. La sorte degli schiavi dipendeva dalla giustizia privata del padrone, a meno che non fossero ripresi dopo un tentativo di fuga e che fossero allora diretti alle carceri di Pointe-à-Pitre e Basse-Terre. Dopo l'abolizione della schiavitù, tutti i cittadini dipendevano dalla giustizia pubblica. Servì quindi, in particolare durante la seconda guerra mondiale, come luogo di detenzione a vista, prima di essere dismessa per poi ritrovare una nuova vita parziale con l'accoglienza di spettacoli.

Trou a Man Loui
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