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- In tour con #EnjoyGuadalupa - I bagni caldi
L’isola di Basse-Terre , ala sinistra della grande farfalla, grazie alla presenza del parco nazionale della Guadalupa costituisce uno dei siti naturali più visitati dell’intero arcipelago delle Piccole Antille francesi. All’interno di questo immenso polmone verde dell’isola di 17.300 ettari, con i suoi 1467 metri di altezza, svetta imponente il vulcano attivo Soufrière . Dalle sue viscere si diramano numerose vene d’acqua dolci in grado di alimentare, per la gioia dei locali e dei turisti, ruscelli e bacini, e raggiungere, in taluni casi, anche le acque del mare dei Caraibi. Il nostro viaggio alla scoperta dei bagni caldi della Guadalupa inizia dal versante est di Basse-Terre , e più precisamente dalla cittadina di Petit-Bourg per scoprire Bain à Colo. Raggiungibile dopo aver oltrepassato il giardino botanico di Valombreuse , e le strade forestali di Desbordes e di La Lézarde, Bain à Colo si trova nel mezzo della foresta demaniale di Desbordes . Il sito si caratterizza per la presenza di una piccola piscina posta vicino al fiume Tambour, e ad un'area picnic dove è possibile trascorrere momenti di puro relax. Lasciato Bain à Colo , in 40 minuti di strada lungo la N1, si raggiunge la città di Gourbeyre , a sud di Basse-Terre, per scoprire un vero “cuore caldo” dal nome le Bain des Amours . Giunti in un piccolo parcheggio, un breve sentiero ci conduce in un’area attrezzata dove un’elegante vasca a forma di cuore raccoglie le calde acque di questo romantico bagno caldo, attorniato su di un lato da un ponte in legno. I quasi 35°C dell’acqua sono alimentati dal vicino vulcano Soufrière trasformando questo sito naturale in una spa nel bel mezzo della foresta tropicale. Lasciata Bain des Amours , tramite strada de la Soufrière, in 13 chilometri si arriva a St. Claude , piccolo Comune posto ai piedi del vulcano, per conoscere Bains Jaunes . Posto a 950 metri d’altezza sul livello del mare, tra il sentiero Trace du Pas du Roi, un tratto di terreno magicamente avvolto da una vegetazione lussureggiante formata da alberi giganteschi, liane e felci arboree che s’inerpica dolcemente verso il pianoro della Savane, ed il grande parcheggio dove invece trovano posto cartelli informativi dell’area e del vulcano, Bains Jaunes è uno dei più invitanti bagni caldi della Guadalupa tanto che, grazie alle sue particolari proprietà, e ai suoi 28-30°C di temperatura, un bagno nelle sue acque è il naturale toccasana per i muscoli degli escursionisti che quotidianamente si avventurano alla conquista della vetta del Soufrière . A 13 chilometri da Bains Jaunes, tramite la strada de la Soufrière e quella de Matouba/N3 , in circa 16 minuti d’auto si raggiunge Matouba , un piccolo centro del comune di Saint-Claude rinomato per la presenza di un bagno caldo, trasformato nel 2020 in docce calde con acqua alla temperatura di 41°C. Posto a 1070 m di altitudine, le docce di Matouba sono accessibili seguendo due itinerari a scelta: uno partente da Papaye vicino alla clinica Les Eaux-Vives, l'altro dalla Maison Forestière du Matouba. Questi due itinerari sono percorribili, rispettivamente, in 1h45’ e 2h. Lasciate le docce calde di Matouba le successive tappe sono le tre sorgenti calde di di Bouillante . Abbandonando la N3, in pochi minuti si raggiunge la N1, la principale arteria di Basse-Terre, quindi, dall’omonima città, si prende la tortuosa litoranea N2 e in circa 25 minuti si raggiunge il comprensorio di Bouillante per scoprire le acque calde di bains de Ravin Thomas , quelle provenienti dalla centrale geotermica di Bouillante, e quelle de Curé. Il primo sito termale, raggiungibile in circa dieci minuti di cammino dal parcheggio, non è altro che una piccola piscina circolare ricavata sulla riva del mare. Le sue acque, dopo essersi fatte strada tra le rocce, sgorgano direttamente sul fondale del mare all’interno di un piccolo bacino circolare artificiale appositamente realizzato con piccoli scogli per raccogliere le acque, la cui altezza varia dai 50 centimetri in caso di alta marea, ai 30 in caso di bassa marea. Considerate le sue ridotte dimensioni e la grande affluenza di turisti, la possibilità di trovare un piccolo spazio durante il giorno è assai difficile, salvo arrivarci alle prime ore del mattino o in tarda serata in compagnia di uno splendido tramonto. A circa quattro chilometri da bains de Ravin Thomas , si raggiunge il bagno caldo di Bouillante . La tipicità di questo sito è data dal fatto che le acque solfuree, provenienti dalla adiacente centrale geotermica ad una temperatura di 41°C., vengono convogliate, attraverso un lungo canale artificiale, direttamente in mare richiamando tutte le ore del giorno moltissimi turisti e locali. Proseguendo verso il nord della N 1, prima della rinomata spiaggia di Melandure , sito d’accesso alle isole Pigeon , sedi della famosa riserva Cousteau, in appena 10 minuti si raggiunge source chaude de Curé. Segnalata da apposita cartellonista stradale indicante Anse à Sable e Chapelle de Pigeon, le acque della source chaude de Curé sgorgando dalle rocce sono convogliate all’interno di una vasca azzurra maiolicata posta sulla rientranza sinistra della spiaggia Anse à Sable , un lido selvaggio dalla sabbia grigia e dal fascino unico. Il tour tra le sorgenti e i bagni caldi si conclude a St. Rose , piccolo centro posto a nord dell’isola di Basse-Terre, particolarmente famosa per le sue spiagge dorate, la presenza del museo del rum all’interno della storica distilleria Séverin e la possibilità di raggiungere la riserva marina di Gran-cul-de-Sac-Marin. A St. Rose è possibile visitare i bagni sulfurei di Sofaïa , docce con acque a 31°C famose per le particolari virtù dermatologiche, raggiungibili in circa dieci minuti dal centro città percorrendo Route de Sofaïa. Il nostro tour non può concludersi senza citare le sorgenti di Ravine Chaude , meraviglioso impianto termale immerso nel lussureggiante paesaggio del comune di Lamentin a 110 metri sul livello del mare. Le sue acque ricche di minerali come calcio, potassio, sodio, bicarbonato, magnesio e silice, oltre ad avere le magiche proprietà di ridurre l’intensa fatica fisica, sono un toccasana per la cura dei reumatismi e della sciatica. L’impianto ospita due piscine, una per il relax a 33°C., ed una da 25 metri, sportiva, a 28-30°C. Bain des Amours I bagni caldi | Enjoy Guadalupa
- In tour con #EnjoyGuadalupa Lamentin
A 13 chilometri di distanza da St. Rose, lungo il versante nord-est di Basse-Terre, la strada nazionale N2 ci apre le porte di Lamentin , città di oltre 16.000 abitanti a vocazione prevalentemente industriale. Fondata nel 1720, il suo nome trae origine dal lamantino, tipico mammifero marino dalle grandi dimensioni del mar dei Caraibi attualmente scomparso nelle acque della Guadalupa. Nel XVIII secolo i terreni agricoli intorno alla città erano coltivati a caffè, cacao, cotone e canna da zucchero tanto da conteggiare ben 20 zuccherifici. La crisi dello zucchero del XIX secolo portò lentamente alla chiusura delle distillerie che nel frattempo erano state fondate, concentrando lo sviluppo della città sul turismo e sulla cultura. Grazie all’architetto Ali Tur, artefice della ricostruzione della città dopo il ciclone del 1928, Lamentin è custode di prestigiose opere architettoniche del primo trentennio del ‘900, come la chiesa della Santa Trinità in stile Art Déco classificata nel 2017 monumento storico e l’ antico zuccherificio Grosse-Montagne , fabbrica avviata nel 1918 da Edouard Reimonenq e rilevata nell’anno dell’uragano del 1928 dall’imprenditore della Martinica Charles Simonnet , che purtroppo ne vide la distruzione. Con la sua ricostruzione, le attività della distilleria ripresero a pieno ritmo concentrando la produzione sul rum agricolo e industriale, attività portate avanti sino al 1994 anno della definitiva chiusura. Ma nei tempi moderni, la grande vocazione alla cultura della città di Lamentin ha visto sorgere dalle abili mani di importati scultori interessanti opere. Oggi la città conserva il famoso Karupture , un sito di arte e storia dove prendono posto sculture realizzate da artisti di varie nazionalità. Tra questi, due sono un omaggio all’abolizione della schiavitù: la “ Casa della Schiavitù ” e il “ Lumi-Naissance ”. La prima opera, realizzata nel 1996 dallo scultore svedese Erik Dietmsn , è un edificio in muratura circondato da catene di navi raggiungibile percorrendo la Rue Paul Valentin. La seconda, posta su una rotonda situata nelle vicinanze del municipio, è stata invece creata nel 1999 da Pierre Chadru , ed è un omaggio al decreto del 4 febbraio del 1794 con il quale si sanciva per la prima volta l’abolizione della schiavitù. L’opera raffigura un occhio gigantesco in cemento dell’altezza di 4,50 metri, e i colori rosso, giallo, nero e bianco dei mosaici, richiamano i colori della pelle e della multiculturalità della Guadalupa. A circa 10 minuti di auto dal centro città, lungo la D1, la città di Lamentin ospita le terme Ravine Chaude , un meraviglioso impianto termale immerso nel lussureggiante paesaggio del Parco Nazionale a 110 metri d’altezza sul livello del mare, punto di raccolta delle calde acque provenienti dal vulcano Soufrière. Le sue acque ricche di minerali come calcio, potassio, sodio, bicarbonato, magnesio e silice, oltre ad avere le magiche proprietà di ridurre l’intensa fatica fisica, sono un toccasana per la cura dei reumatismi e della sciatica, consentendo ai frequentatori di godere di un confortevole centro benessere. L’impianto ospita due piscine, una per il relax a 33°, ed una da 25 metri, sportiva, a 28°-30°. Divertente alternativa alle calde acque dell’impianto termale è l’escursione alla cascata de Bois Bananes , posta a circa cinque chilometri dalle terme, raggiungibile utilizzando un itinerario di facile percorrenza che attraversa i campi della canna da zucchero e la strada forestale di Guyonneau . La cascata, immersa tra il verde lussureggiante della foresta, ha un salto di circa dieci metri e un accogliente bacino per divertenti e rinfrescanti bagni. Per evitare la monotonia del percorso d’andata, è possibile percorrere un sentiero alternativo, leggermente più lungo, che devia verso la foresta di Castra, per poi tornare su quello di Guyonneau . Terme di Ravine Chaude www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa St. Rose 2^p.
Riprendiamo con Stefano di #EnjoyGuadalupa il tour nella città di St. Rose. Altro punto di forza di questo comune è il suo porto, punto d’imbarco per la più importante riserva marina della Guadalupa, la Grand Cul-de-Sac Marin , raggiungibile con escursioni organizzate dalle locali agenzie turistiche. Inserita dall’UNESCO nella lista nelle riserve delle biosfere, la riserva marina di Grand Cul-de-Sac Marin occupa una superficie di oltre 15000 ettari protetta da piante di mangrovie e da una barriera corallina dove trovano dimora uccelli marini stanziali o migratori, numerose specie di pesci, tartarughe, molluschi, crostacei e rettili. Dal porto di Sainte-Rose è altresì possibile imbarcarsi per raggiungere l’ Ilet à Fajou , e l’atollo, Iles Caret , fazzoletto di sabbia bianca di circa 250 metri di lunghezza e 20 di larghezza, totalmente turistico dove molte agenzie turistiche organizzano escursioni ad hoc con immersioni e consumazione di prelibatezze locali accompagnati da del buon rum, direttamente in acqua su piccoli materassini. Altri due caratteristici siti d’interesse turistico di St. Rose sono l’ Ecomuseo Creolo e i bagni solfurei di Sofaïa . Lasciando il centro città in circa cinque minuti d’auto lungo la D19, route de Sofaïa, si raggiunge il famoso Ecomuseo Creolo . Inaugurato nel 1988 grazie all’interessamento di Jocelyn Roumbo, appassionato del patrimonio e della botanica della Guadalupa, l'ecomuseo creolo propone un'immersione totale nel cuore della storia, della cultura e delle tradizioni creole dov’è è possibile scoprire la biodiversità di questo meraviglioso arcipelago. Nel museo è presente un vicolo con 32 vetrine, ciascuna dedicata a un comune della Guadalupa che espone le peculiarità delle singole isole. Al suo interno c’è un vicolo che ospita 32 vetrine, ciascuna dedicata a un comune della Guadalupa che espone le peculiarità delle singole isole. Infine, l’ecomuseo ospita gli strumenti di lavoro e aree dove la presenza di personaggi a grandezza naturale rievocano gli stili di vita di un tempo. Pochi minuti più avanti rispetto all’ecomuseo è possibile visitare i bagni sulfurei di Sofaïa , docce con acque a 31°C, famose per le particolari virtù dermatologiche. Questo sito immerso nella natura lussureggiante di Basse-Terre risale al 1843, e nel corso degli anni ha avuto diverse ristrutturazioni, tanto che nel 2019 il comune di St. Rose ne ha disposto la trasformazione da bacino in docce. Sul posto è presente un ampio parcheggio che consente di lasciare l’auto e proseguire a piedi per poco meno di tre chilometri verso la suggestiva cascata del Saut des Trois Cornes . Circa 1 ora e trenta minuti di cammino, tra andata e ritorno, seguendo un percorso ad anello all’interno della foresta segnalato con indicatori gialli. Il salto è caratterizzato da una roccia centrale sulla quale sono presenti tre getti maestosi che si presentano alla visione dei tanti turisti che quotidianamente sfidano le lievi asperità del percorso. Al rientro, una bella doccia alla sorgente Sofaïa è la ciliegina sulla torta di una splendida giornata di escursionismo. Ma St. Rose si pregia di un’altra interessante cascata : quella de Bis , conosciuta anche con il nome di Grand Boucan. Posta a 11 chilometri dal citato comune, in località Bis-Mailhé, la cascata e raggiungibile scegliendo due percorsi, uno breve di 2,5 chilometri percorribile in meno di un’ora, un altro più lungo di 7,5 chilometri della durata di tre ore. La cascata si pregia della presenza di un bel bacino d’acqua azzurro balneabile immerso nella natura nel quale si riversano, da un paio di metri d’altezza, fragorosi flussi d’acqua. Riserva marina Grand-Cul-de-Sac-Marin www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa St. Rose 1^ p.
St. Rose è un comune altamente turistico di oltre 20mila abitanti posto a nord di Basse-Terre; grazie ai numerosi siti naturali e storici presenti sul suo territorio, si annovera tra le principali città turistiche della Guadalupa. Il tour a St. Rose ci porterà a conoscere le sue spiagge, le distillerie storiche, i paesaggi costieri, la sua più importante riserva marina, l’ecomuseo creolo, le due più importanti cascate e il famoso bagno d’acqua calda di Sofaia. In sintesi, un tour tra natura e storia. Percorrendo la N2, il tour ha inizio dal versante ovest di St. Rose con la visita alla spiaggia de Cluny . Questo lido dalla sabbia dorata e da una rigogliosa vegetazione verde è diviso da un gruppo di scogli facilmente attraversabili, che fanno da spartitraffico alla spiaggia di Cluny est e a quella di Cluny ovest . Dalla spiaggia è possibile ammirare l’isolotto naturale Kahouanne , una riserva naturale amministrativamente annessa al comune di Deshaies circondata da piccole spiagge e scogliere con al suo centro una collinetta lussureggiante. All’interno dei suoi 19,89 ettari ospitano varie tipologie di alberi, uccelli marini come pellicani bruni e fregate, e tartarughe marine, dove, ogni anno, nidificano. Proseguendo sulla N2, a nove chilometri di distanza dalla spiaggia de Cluny si raggiunge la punta più a nord di Basse-Terre, Pointe-Allègre Nogent , sito protetto in virtù del suo alto valore storico e paesaggistico. La storia infatti racconta che sulla sua costa, nel 1635, incaricati dalla Compagnia delle Isole d’America, sbarcarono i primi francesi guidati da Jean du Plessi d’Ossonville e Charles Liènard dell’Olive. La missione contava ben 400 uomini e quattro religiosi dell’Ordine di San Domenico per infondere tra gli abitanti dell’isola il Vangelo di Cristo. Sotto il profilo naturale, Pointe Allègre Nogent oggi ha un alto valore ecologico e patrimoniale per effetto della sua fauna acquatica e per la presenza di uccelli acquatici e migratori. Molto caratteristici sono i pochi alberi piegati dai forti alisei che soffiano su questo lido trasformandolo in un luogo un posto desolato. Infine, da Pointe Allègre Nogent parte un sentiero che costeggia il litorale nord che consente di scoprire una serie di anse, come quella de Nogent , Vinty e le spiagge degli Amandiers e Mambia , che visiteremo percorrendo la statale N2. In circa nove minuti di auto da Pointe Allègre Nogent si giunge alla spiaggia degli Amandiers o dei mandorli, lido caratterizzato da una lunga lingua di sabbia dorata che estende per circa 400 metri dal promontorio Plessis Nogent sino a quello di Pointe Madame. Il lido è costeggiato da alberi di mandorlo, molte palme e tanti gazebo e un mare turchese, privo di barriera corallina, che si apre all’oceano Atlantico. A appena 1,4 chilometri di distanza dalla spiaggia degli Amandiers si giunge a quella della Mambia , molto più raccolta, anch’essa dalle acque verde smeraldo e una sottile battigia dove prendono posto alcune palme, dei gazebo un po’ dismessi, e dei simpatici cartelli che recitano i seguenti versi” La Guadalupa est trop belle pour devenir une poubelle”, ossia, “la Guadalupa è troppo bella per diventare una pattumiera”. La baia è molto piccola ma accogliente che dalla strada di accesso alla spiaggia, si raggiunge scendendo un breve pendio. Passante in rassegna le spiagge, la tappa successiva è la città di St. Rose, comune di oltre 21000 abitanti, con la vocazione, nei secoli scorsi, prima alla coltivazione del cacao e del tabacco, successivamente alla coltivazione della canna da zucchero finalizzata alla produzione del rum. Sebbene la crisi dell'industria zuccheriera abbia portato alla chiusura nel 1973 delle fabbriche della Contea di Lohéac e di Bonne-Mère , quest'ultima facendo ancora funzionare la sua distilleria, a St. Rose sono attualmente presenti due distillerie pienamente attive: la Domaine de Séverin , in località Cadet, e la distilleria Reimonenq a Bellevue, sede altresì del famoso Museo del Rum . La distilleria Reimonenq è stata fondata nel 1916 in località Sainte-Rose dalla famiglia Reimonenq che si è dedicata alla produzione di Rhum Agricole seguendo rigorosamente un loro processo artigianale. I venti ettari di proprietà di coltura di canna da zucchero, insieme ad altre piccole forniture locali, oggi assicura alla più piccola distilleria delle colonie francesi una produzione annua di 300mila litri di rum. Secondo la loro filosofia, appresa con la visione di un filmato all’interno del museo, i Rhum Reimonenq vengono distillati in un alambicco in acciaio a colonna, per poi essere lasciati riposare in botti di rovere per almeno tre anni. Nascono in questa maniera alcuni dei migliori rum dei Caraibi, frutto di un processo produttivo meticolosamente controllato in tutte le sue fasi. Dal 1990, la struttura ospita anche il Museo del Rum , un’importante attrattiva turistica molto ben organizzata. Al suo interno si possono ammirare gli strumenti che nei secoli sono stati utilizzati nella produzione del rum, e conoscere le varie fasi della lavorazione della canna da zucchero. Nelle sale è possibile ammirare una meravigliosa raccolta di farfalle rarissime provenienti da tutto il mondo, dei modellini di velieri, ventidue riproduzioni di animali in resina a grandezza naturale, e tante altre collezioni. Nel 1997 è stata altresì allestita la sala dell’artigianato e dei mestieri che riproduce le modalità con le quali nell’antichità le popolazioni locali si dedicavano all’agricoltura. Insomma, un vero museo che raccoglie molte testimonianze di un passato che ancor oggi fa della Reimonenq una grande azienda. Il tour all’interno del museo si conclude con la visione, in un’apposita saletta, di un filmato che racconta la storia della coltivazione della canna da zucchero sull’isola di Basse-Terre, lo sviluppo nel tempo dell’azienda della famiglia Reimonenq , e tutte le singole fasi della produzione del rum, dalla coltivazione della canna, alla raccolta, ai vari passaggi della lavorazione, sino alla vendita finale. Museo del Rum www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa Pointe-Noire 2^ p.
700 metri più avanti rispetto all’ Abitazione Sotto Vento , si raggiunge il parco acquatico . All’interno dei suoi 2,5 ettari di terreno verde, la struttura offre diverse tipologie di servizi come la ristorazione di pietanze locali, la vendita di prodotti tipici della Guadalupa, percorsi di pesca, e visite guidate. Inoltre, nel parco acquatico il visitatore può anche pescare la triglia creola e osservare le molteplici varietà di volatili che vivono intorno ai 10 stagni. Infine, il parco acquatico offre l’opportunità agli insegnanti di lavorare sui temi correlati allo sviluppo dell'acquacoltura: come la vita acquatica, la biologia ed i comportamenti delle specie allevate. Anche in questo caso l’ingresso è a pagamento e il portale web www.parc-aquacole.fr consente di approfondire la conoscenza di questo importante sito naturale. Lasciato il parco acquatico, dopo appena 500 metri si raggiunge la Vaniglieria Fety , un santuario della vaniglia dove è possibile conoscere i misteri della coltivazione di questa preziosa pianta, dall’impollinazione alla raccolta. Attraverso una visita guidata di poco più di un’ora, all’interno della piantagione è possibile ammirare anche piante medicinali delle Indie occidentali. La Vaniglieria Fety è visitabile dal martedì al sabato dalle 9,15 alle 17,15. Qualche centinaio di metri più avanti rispetto alla Vaniglieria Fety si giunge all’ Atelier Rêve de Sable, un laboratorio artigianale fondato dall’artista Michel Coste, un’artista specializzato ad una particolare forma d’arte creativa, in grado di realizzare opere attraverso l’utilizzo della sabbia o di altri materiali naturali raccolti sulle spiagge della Guadalupa. Le opere si inseriscono perfettamente nella logica dello sviluppo sostenibile e del rispetto dell'ambiente, e sono ammirabili all’interno dell’atelier, oppure acquistabili anche sul sito web www.revedesable.fr La penultima tappa dedicata alla scoperta dei principali siti d’interesse turistico di Pointe-Noire è la piantagione del cacao " Gwakako ", un luogo posto nel contesto di un giardino ricco di piante all’interno del quale il visitatore può dedicarsi alla tostatura, sbucciatura, macinazione dei semi di cacao, e partecipare a tutte le fasi della lavorazione del seme di cacao e partecipare attivamente alla produzione di una personale tavoletta di cioccolato. L’esperienza alla piantagione “Gwakako” può essere vissuta attraverso la prenotazione on line sul sito www.gwakako.com di una visita guidata della durata di circa due ore e mezza al costo di Euro 50,00. La scoperta dei siti più interessanti di Pointe-Noire si conclude al santuario di Nostra Signora di Larmes . Posto 600 metri più avanti rispetto alla piantagione precedentemente visitata, il santuario è un luogo carico d’intensa spiritualità. Collocato all’interno di un oratorio immerso all’interno di un’area lussureggiante dove un grazioso corso d’acqua scorre all’interno di un canyon ammirabile da una passarella sopraelevata, il santuario di Nostra Signora di Larmes è quotidianamente meta di pellegrinaggio alla Vergine Maria protagonista, il 9 maggio e il 3 giugno del 1977, di due consecutive apparizioni. Il sito si caratterizza per la presenza di una piccola cappella in pietra con all’interno la Madonna seduta in preghiera con le mani sul volto, con all’esterno un’iscrizione che recita così: "Qui è apparsa la Vergine Maria. Tutti coloro che verranno qui con molta fede e fiducia senza curiosità riceveranno grazie e qui ci saranno molti miracoli". All’interno del grande parco svetta altresì una statua della Madonna con le braccia aperte rivolte verso il lussureggiante parco tropicale. Lasciando route de Petit Pleine, l’escursione nel Comune di Pointe-Noire si conclude sulla spiaggia di Petite-Anse . Riprendendo la statale N2 in direzione nord dell’isola di Basse-Terre, in circa diciassette minuti di auto si raggiunge questo lido di poco più di 200 metri, tipico per la sua sabbia dorata, dove un accogliente specchio d’acqua attira gli amanti delle immersioni e turisti alla ricerca della più assoluta tranquillità. Santuario di Nostra Signora di Larmes www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa Pointe-Noire 1^ p.
Lasciate le meravigliose isole dell'arcipelago, Stefano di #EnjoyGuadalupa fa rientro su Basse-Terre per portarvi alla scoperta di Pointe-Noire, importante comune posto sul versante ovest dell'ala sinistra della grande farfalla caraibica. Il Comune di Pointe-Noire , fondato nel 1696, deve il suo nome alla presenza nel mare di una catena di rocce granitiche vulcaniche di colore nero bluastro poste a nord della città. Prima di essere riconosciuto un Comune, Pointe-Noire era un piccolo borgo abitato da poco più di 2000 abitanti. Anticamente le sue coste ospitavano porti dai quali salpavano navi cariche di prodotti locali, come caffè e legno, verso le altre isole dei Caraibi, e la presenza di resti archeologici testimoniano un passato caratterizzato dalla presenza dei nativi americani. Alla luce della sua conformazione morfologica, Pointe-Noire si estende su un’area che si allunga dal mare sino alle fertili alture dell’isola, territorio ideale per la coltivazione delle piantagioni di cacao, colture, un tempo, particolarmente gradite dai re di Francia. Oggi, invece, il cacao rappresenta uno dei prodotti più pregiati dell’agricoltura locale, e la presenza della famosa casa del cacao rappresenta, dal 1993, una delle principali attrazioni turistiche di questa cittadina. La struttura, immersa all’interno di un lussureggiante giardino botanico dove convivono le più diverse specie piante di cacao coltivate nel mondo, offre la possibilità di visitare una cioccolateria artigianale dai profumi creoli in grado di appagare il palato dei più esigenti amanti del cioccolato. La visita guidata di circa un’ora programmabile dal martedì al sabato previa opportuna prenotazione on line sul sito www.maisonducacao.fr , conduce lungo un percorso didattico caratterizzato da pannelli informativi che illustrano la storia del cacao e delle sue peculiarità botaniche. Di particolare interesse è la spiegazione riguardante le tecniche di lavorazione utilizzate dagli artigiani del laboratorio posto all’interno della casa del cacao, come la fermentazione delle fave di cacao, la loro essiccazione e tostatura, sino ad ottenere la materia prima per produrre del buonissimo cioccolato. Al termine della visita è possibile degustare una tazza di cioccolata e acquistare un’ampia gamma di prodotti come il burro di cacao, le fave di cacao, i cioccolatini ed i liquori a base di cacao. Lasciata la casa del cacao, in appena 6 minuti di auto si raggiunge il salto d’Acomat , caratteristica cascata immersa nel verde. Non essendoci un parcheggio ad hoc, l’auto può essere comodamente parcheggiata lungo la strada che conduce al punto d’accesso alla cascata, riconoscibile per mezzo di un cartello un po' dismesso. Da questo punto, in circa 15 minuti di cammino, prima lungo un piccolo sentiero sconnesso formato da rocce e radici, poco dopo attraversando un piccolo corso d’acqua, si arriva al salto. La cascata ha un’altezza di circa 5-6 metri, e le sue acque si riversano all’interno di un bacino dal colore celeste di una decina di metri di diametro all’interno del quale è possibile bagnarsi o, per i più temerari, tuffarsi dalle rocce che lo sovrastano. Seguendo il corso del ruscello s’incrociano delle piccole spiaggette di sabbia dorata sulle quali è possibile trascorre momenti di assoluto relax. Invece, se si vuole praticare del rafting per sfidare con piccole imbarcazioni l’impetuoso corso d’acqua che giunge sino al salto, 600 metri più in alto rispetto al parcheggio, si raggiunge il Canyon della Grande Plaine, ed affrontare una discesa in kayak di circa 150 metri. Ma Pointe-Noire si pregia di altre importanti attrazioni raggiungibili in pochi minuti di auto percorrendo la route de Petit Pleine, un tratto di strada di 4,2 chilometri che, in successione, ci consente di visitare l’ Habitation Sous le Vente , il Parco Aquatico , la Vaniglieria Fety , l’ Atelier Rêve de Sable , l’Atelier del cioccolato Gwakako, ed infine il santuario di Nostra Signora di Larmes . Dopo aver lasciata la N2 in direzione nord dell’isola, e poco dopo aver deviato sulla route de Petit Pleine, in circa 4 minuti d’auto si raggiunge l’ Habitation Sous le Vente , conosciuta anche come la casa del bosco. La struttura, realizzata secondo lo stile della tipica abitazione in stile creolo, accoglie spazi tematici riguardanti i mestieri legati alla lavorazione del legno, alle tecniche di intreccio nelle costruzioni navali, e all'ebanisteria. Pointe Noire è infatti la culla degli artigiani del legno, e la visita a questo sito non è altro che un viaggio fuori dal tempo, un luogo unico dove si scoprono sorprendenti oggetti in legno, conoscere la storia dei seghieri, le leggende del ka, e molto altro ancora come gli spazi ludici dedicati alle peripezie dei pirati e dei bucanieri dei Caraibi. Infine, di particolare interesse è il lussureggiante arboreto; qui, pannelli didattici descrivono le varie specie di alberi, anche centenari, presenti all’interno de l’Habitation Sous le Vente. L’ingresso in questo sito è a pagamento (dieci euro), ed il biglietto può essere acquistato sul portale www.habitationcotesouslevent.com sia singolarmente, o in carnet. Quest’ultima opzione consente altresì l’accesso al parco zoologico “Des Mamelles”, al giardino di Valombreuse, e all’ Habitation Cote sous le Vent . Salto d'Acomat www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa Les Saintes - 2^ p. Terre-de-Bas
Raggiungibile in circa venti minuti di navigazione dal porto di Trois_Rivière (Basse-Terre), con un traghetto veloce, o con una piccola imbarcazione partente dal molo di Terre-de-Haut, Stefano di #EnjoyGuadalupa, in circa quindici minuti, Terre-de-Bas è l’altra isola abitata di Les Saintes, un tempo vero motore economico dell’arcipelago. Scoperta da Cristoforo Colombo nel 1493, prima della colonizzazione francese, sull’isola di Terre-de-Bas vissero i nativi americani, tanto che oggi, grazie al ritrovamento di ceramiche, asce di conchiglia usate per abbattere gli alberi, ossa umane, gli archeologi hanno potuto individuare le tracce del loro passaggio. Due i borghi presenti sull’isola: Petites-Anses , capoluogo amministrativo, posto nella parte occidentale dell’isola, e Grande-Anse , posto invece in quella orientale. L'arrivo sull’isola avviene nell' Anse des Mûriers , sotto la protezione delle statue della Vergine e di Nettuno, e della batteria a cannoni della Pointe du Fer à Cheval. Da qui, la scoperta di questa piccola gemma dei Caraibi può iniziare a piedi, oppure noleggiando sul posto uno scooter, oppure un’auto, o un minibus. Il sito storico più importante dell’isola di Terre-de-Bas è il podere Fidelin , antica fabbrica di ceramica dei secoli XVIII e XIX classificato nel 1997 sito di elevato interesse storico rientrante nell’ambito dell’importante progetto UNESCO, “ La rotta degli schiavi ”. Lasciato il piccolo porticciolo, il podere Fidelin è raggiungibile percorrendo la D213, strada di grande comunicazione che sovrasta l’imponente Grand Baie. Questo sito, un tempo motore economico dell’isola, conosciuto anche come “ fabbrica di Grand Baie ”, fu fondato nel 1760 da Jean-Pierre Fidelin . Oggi, sono ancora visibili molte vestigie, tra cui due fornaci ben conservate, un’officina, diverse cisterne, un edificio circolare per la preparazione della terra, nonché altre costruzioni che fanno di questo luogo una grande attrazione turistica. Alla fine del XVIII secolo, l’attività della ceramica era principalmente focalizzata sulla fabbricazione di vasellame (alcuni delle quali misuravano più di 50 cm). Negli anni successivi, il podere ha diversificato la propria produzione, orientandola verso la fabbricazione di pentole, vasellame vario, mattoni e tegole. Proseguendo lungo D213, si raggiunge Petites-Anses , piccolo borgo costruito in una conca circondata da rilievi collinari. Questo villaggio accoglie il Municipio, la Place de la Mairie che ricorda l’importante data del 9 agosto 1882, giorno in cui Terre-de-Bas, allora facente parte insieme a Terre-de-Haut del “Commune des Saintes”, divenne un comune autonomo. Dal piccolo centro abitato di Petites Anses, percorrendo rue du Gassis si raggiunge la baia dell'Anse a Dos, un’oasi di pace che regala una vista eccezionale sulla Pointe Miquelon e l'oceano Atlantico. Terre-de-Bas , grazie ai suoi rilievi come il Morne Abymes , punto più alto dell’isola con i suoi 293 metri, è costituito da un vasto altopiano chiamato Massiccio Centrale . Attraverso questi rilievi è possibile effettuare molte escursioni che consentono di scoprire punti panoramici e paesaggi straordinari e di penetrare nel cuore dell'isola. Sette i sentieri presenti sull’isola: Trace des Pélicans, Grand’Anse Morne Sec, Trace des Mornes, Trace du pied de l’Etang, Trace du dessus de l’Etang, La boucle de Terre de Bas, e Trace des Falaises. Lasciata Petites Anses ultima tappa su Terre-de-Bas è il borgo di Grand Anse , un minuto agglomerato di abitazioni private e turistiche che sovrasta la più bella spiaggia dell’isola, Grande Anse , un lido lungo circa un chilometro, posto frontalmente alla Baia di Les Saintes e a quella dell'isola di Cabrit. Sebbene se ne sconsiglia la balneazione per le forti correnti, Grande Anse è un’ottima location per gli amanti del surf, e gli amanti delle abbronzature; inoltre, tra maggio e luglio, è particolarmente nota in quanto luogo deputato alla nidificazione delle tartarughe marine. Infine, l'artigianato, oltre alla pesca e al turismo, ricopre un ruolo determinante per l'economia dell'isola. Infine, l'artigianato, oltre alla pesca e al turismo, ricopre un ruolo determinante per l'economia dell'isola. Qui si fabbricano vimini e il famoso cappello " Salako ", copricapo ancora indossato da alcuni pescatori, originario dell'Indocina, rivestito di tessuto bianco per la parte superiore e blu per quella parte inferiore, oppure rivestito del tradizionale tessuto madras. Podere Fidelin www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa Les Saintes - 1^ p. Terre-de-Haut
Il viaggio con Stefano di #EnjoyGuadalupa prosegue con la scoperta dell’arcipelago di Les Saintes . Posto a sud di Basse-Terre, si estende per circa quattordici chilometri quadrati e si compone di ben nove piccole isole: Terre-de-Haute e Terre-de-Bas , entrambe abitate, l’isolotto Cabrit, Grand-Îlet, Coche, Augustins, Redonde, Pâté e Roches Percée. Originariamente abitate dalle tribù indiane Arawak , le isole furono scoperte da Cristoforo Colombo il 4 novembre del 1493, denominandole” Los Santos ” in riferimento alla festa di Ognissanti. Sbarcati sul molo del folcloristico borgo le Bourg , posto frontalmente all’accogliente piazzetta del centro abitato, luogo, quest’ultimo, caratterizzato dalla presenza di alcune attività commerciali, dall’ufficio turistico, dalle due principali strade che collegano le estremità dell’isola, e dal monumento che commemora l’unità nazionale francese, proclamata, come è noto, il 14 luglio 1790, il tour parte dal Forte Napoleon , imponente struttura posta sulla sommità della collina Mire , un bellissimo punto di osservazione dal quale si può ammirare un panorama meraviglioso, come la sottostante baia, considerata, peraltro, tra le più belle del mondo. Il Forte Napoleon fu costruito in due tempi, dal 1845 al 1849, poi dal 1857 al 1867 sotto Napoleone III, dopo che gli inglesi, nel 1809, lo distrussero insieme al piccolo forte Joséphine, i cui ruderi, sono ancora presenti sulla piccola isola disabitata di Cabrit . Dal 1997 è classificato come Monumento storico. All'interno, sotto le volte delle grandi sale, sono esposte le rievocazioni di battaglie, le tecniche di navigazione, la storia della colonizzazione, l'evoluzione delle specie botaniche presenti sull'isola. Tra gli oggetti caratteristici locali, è presente il cappello denominato Salako , importato dal Vietnam dai soldati francesi che vestivano l’uniforme con questo accessorio. All’esterno del museo è presente un bellissimo giardino botanico dedicato a varie tipologie di piante grasse come cactus, aloe, yuccas, ecc. Scendendo dalla tortuosa stradina che porta al forte, sulla sinistra è possibile ammirare la baia Marigot , all’interno della quale è presente un piccolo porto di pescatori, e due colline abbracciano invece una delle più famose spiagge di Terre-de-Haut, la spiaggia Pompierre . Questo lido si estende per oltre 300 metri, ospita una grande area attrezzata, coperta da alte palme di cocco, sabbia chiarissima e un mare azzurro ed è raggiungibile dal centro di Terre-de-Haute in appena 20 minuti di cammino. Tornando sulla strada centrale che riporta al centro del borgo, a poche decine di metri da quest’ultimo c’è il bivio che porta alla spiaggia di Grande-Anse . Adiacente alla pista di atterraggio di un aerodromo, Grande-Anse è un lido dove è possibile fare delle romantiche passeggiate o ammirare il tramonto del pomeriggio con una vista aperta su un chilometro di spiaggia dalla sabbia fina e chiara. Tornati sulla strada principale, classificata come D214, una biforcazione divide la strada in due vie parallele: una prosegue lungo la costa, tanto da toccare la bellissima ansa du Curè , l’altra, invece, s’inerpica verso l’interno del borgo dove è possibile trovare piccole abitazioni private o adibite a bed & breakfast. Lungo il tragitto che s’affaccia sul litorale s’incrocia la pittoresca chiesa dedicata alla Madonna dell’Assunzione , colma di fedeli intenti ad ascoltare la Santa Messa domenicale, con alla sua sinistra il monumento dedicato al 350º anniversario della fondazione di Terre-Haut (1648-1998), e, poco più là, il variopinto palazzo del Comune circondato da palme di cocco e siepi, al cui ingresso, oltre a ospitare il vessillo francese, accoglie due cannoni d’epoca. Continuando per il pittoresco corso, posto nel quartiere di Mouillage , fiancheggiato su entrambi i lati da piccole attività commerciali e residenze private, tra asperità altimetriche che raggiungono anche il 12% si raggiunge l’ ansa Rodrigue . Protetta tra due scogliere selvagge, la spiaggia dell'Anse Rodrigue è una delle più affascinanti di Les Saintes. Dato le dimensioni ridotte del suo arenile e l’accessibilità limitata a solo piccoli mezzi lungo una strada di circa 1,5 chilometri, la spiaggia non è mai molto affollata. Con i suoi circa 100 metri di larghezza caratterizzata da una distesa di sabbia bianca e fine, le sue acque turchesi e tranquille ti invitano a piacevoli nuotate. Lasciata l’anse Rodrigue, in appena trenta minuti di cammino lungo la d214 e successivamente la route de l’ anse Figuier , si giunge sull’omonima ansa, un altro lido molto tranquillo, poco frequentato, con sabbia chiara che vede la presenza delle pittoresche palme di cocco. Risalendo verso route de Bois Joli in altrettanti 30 minuti cammino, sempre caratterizzato da notevoli saliscendi, si giunge alla famosa baia Pain de Sucre . La spiaggia è raggiungibile percorrendo un sentierino sconnesso di circa settanta metri coperto da una folta vegetazione, alla cui destra sono presenti graziosi ristorantini. La spiaggia Pain de Sucre è denominata così perché alla sua destra c’è un rilevo di una trentina di metri a forma conica coperto da una folta vegetazione che protegge lateralmente questa piccola laguna dalle acque verde smeraldo e dai rinomati fondali, ideali per lo snorkeling. La spiaggia si caratterizza, altresì, per la presenza di una sottile lingua di sabbia chiarissima ombreggiata da un fitto palmento radicato in un’adiacente area privata, sotto il quale molti turisti si riparano dal cocente sole. Rientrando sulla strada de Bois Joli, la scoperta delle spiagge di Terre-de-Haut prosegue in direzione ovest dell’isola per circa 2,4 chilometri dalla precedente spiaggia sino a raggiungere l’ ansa Crawen . L’ ansa Crawen è una graziosa spiaggia di circa duecento metri, molto selvaggia, abitata da una colonia di polli e galline variopinte che girano tranquillamente sotto la piccola pineta speranzosi di ricevere qualcosa da mangiare dai pochi turisti intenti a consumare il pranzo. La spiaggia, posta frontalmente all’isoletta di Grand Ilet , con l’enorme scoglio de La Coche a destra e quello de La Redonde sulla sinistra. Ma la bellezza di Terre-de-Haut non si limita soltanto alle spiagge, al suo centro e al famoso forte Napoleon, ma anche alla presenza di un itinerario escursionistico che consente di portarsi a 309 metri di altitudine ed avere una visione mozzafiato dell’interno arcipelago. Sto parlando del famoso sentiero le Chameau , sito, quest’ultimo, classificato come sito naturale protetto, in quanto custode di specie endemiche rare. L’ascesa al punto più alto del sentiero richiede circa un’ora di cammino lungo una strada in cemento di circa quattro chilometri che si prende sulla biforcazione tra la d241 e rue de la Vigie. Questa strada conduce sino alla cima su cui svetta una torre, vestigia del passato militare di questo arcipelago. Il Chameau offre diversi punti panoramici, sulle isole dell'arcipelago stesso e l'ambiente circostante, il sud della Basse-Terre, Marie Galante e la Dominica. Spiaggia Pain de Sucre www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa Marie-Galante 3^ p. St. Louis
Superando il versante nord dell’isola si entra nel Comune di St. Louis , porto d’arrivo e partenza per Les Saintes e Grande-Terre, particolarmente conosciuto per le spiagge dalle acque calme di un colore celeste intenso, e per una vegetazione variegata che lascia spazio alla foresta del demanio. La prima attrazione naturale da scoprire è il famosissimo Gueule Grand Gouffre , un enorme apertura circolare posta sulla sommità di una grande scogliera alta probabilmente una sessantina di metri, simile a un enorme cratere. Nella parte bassa della fiancata si apre un maestoso arco naturale dove hanno accesso le fragorose acque azzurre del mare dei Caraibi. Uno spettacolo della natura da non perdere. Dalla terrazza che si affaccia su questa scultura forgiata dal mare si può ammirare un panorama mozzafiato. L’azzurro e l’immensità delle acque che separano questo sito da Pointe-des-Château , punta estrema sud di Grande-Terre, e più avanti ancora dalla Désirade , rappresentano quanto di meglio la natura potesse offrire a dei viaggiatori affamati di bellezze naturali. Lasciato il Gueule Grand Gouffre , si raggiungono le famose spiagge del distretto di Vieux-Fort . La prima ansa che s’incontra è la bellissima e storica spiaggetta Bambou . Al suo ingresso è presente una piccola imbarcazione bianca e celeste, chiaramente riprodotta, con su impressa la data del 1648, anno in cui sull’isola sbarcarono i primi coloni francesi. Al riguardo, si narra che su questa spiaggia, l’8 novembre del 1648, i coloni francesi costruirono un forte successivamente distrutto nel 1653 dagli inglesi. Percorrendo in direzione sud il lato ovest dell’isola, si raggiungono altri meravigliosi lidi. Tra questi l’ anse Canot , posta a ridosso della foresta demaniale di Marie-Galante , al suo ingresso ospita una pineta rigogliosa all’interno della quale sono posti alcuni gazebi dai quali, attraverso le fronde degli alberi, è possibile ammirare la magnificenza di un mare dal colore celeste pastello. Qui, come in tutta questa parte del litorale ovest, le palmette scarseggiano, ma posso assicurare che il mare, oltre a essere calmo, è molto invitante. Lasciata ansa Canot si raggiunge la spiaggia di Vieux-Fort . Posta parallelamente alla strada D 205, questa bellissima spiaggia s’incrocia con l’area d’accesso all’omonimo fiume Vieux-Fort , area sul quale è presente un piccolo porto fluviale dal quale è possibile noleggiare dei pedalò e risalire il corso fluviale sino a spingersi all’interno della foresta demaniale. Il tratto sabbioso della spiaggia di Vieux-Fort è posto parallelamente alla citata sede stradale, e si caratterizza per la presenza di alcuni gazebo dai quali è possibile ammirare, a poche centinaia di metri dalla riva del mare, l’omonimo isolotto. Proseguendo in direzione sud, prima di giungere nel centro del borgo di St. Louis, si incrociano altri due meravigliosi lidi, ansa Moustique e ansa Mays . I colori azzurro pastello del mare della prima si contrappongono a quelli verde smeraldo della seconda, ancora più tranquilla in quanto posta all’interno di una piccola insenatura. In sintesi, due spiagge bellissime frequentate da pochi bagnanti, due lidi che sanno offrire sensazioni di assoluta libertà e appagamento. Ultima tappa il centro di St. Louis . Posto sulle sponde della lunghissima Anse Folle , questo borgo ospita il porto destinato ai trasferimenti in traghetto verso Terre-de-Haut a Les Saintes, la palazzina del Comune caratterizzato dalla presenza del monumento dedicato ai caduti della Prima guerra Mondiale, qualche negozio, alcuni rent car e tanti graziosi ristorantini dai quali, soprattutto nelle ore serali, si possono ammirare dei bellissimi tramonti, magari sorseggiando le tipiche bevande locali a base di rum. Al termine di questa nuova esperienza di viaggio, si può tranquillamente definire l’isola di Marie-Galante un vero paradiso, una meta autentica, un mix di attrazioni dall’incredibile eleganza che è possibile visitare in due o tre giorni di permanenza. Gueule Grand Gouffre www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa Marie-Galante 2^ p. Capesterre
Lasciato il museo Kreol West Indies la tappa successiva è il borgo di Capesterre . Seguendo la citata arteria stradale costiera per circa dieci chilometri in direzione est dell’isola, si raggiunge questo piccolo comune particolarmente famoso per le sue due principali spiagge tropicali, la Feuillère e Feuillard , il sito storico “ Les Galets ”, antica fabbrica d’indaco risalente ai secoli XV e XVI, e per le grotte Les Galeries. La spiaggia Feuillère è un luogo sul quale si respira un’aria dal sapore tipicamente tropicale. La bianchissima e accecante sabbia chiarissima fa da contrasto alle splendide e trasparenti acque celesti del mare, battute da un leggero vento che, oltre a dare il giusto refrigerio ai frequentatori del lido, è d’ispirazione alle evoluzioni dei tanti surfisti che quotidianamente popolano questa spiaggia. A pochi minuti dalla spiaggia della Feuillère si raggiungono le grotte les Galeries . Les Galeries sono delle grotte poste a qualche metro al di sopra del livello del mare, emerse per effetto di remoti movimenti tettonici. Esse sono accessibili attraverso il Gallery Trail , un sentiero a forma d’anello di 1,4 chilometri, percorribile in trenta-quaranta minuti, dalla località Capharnaüm . Proseguendo lungo la litoranea est di Marie-Galante , si incrocia uno dei siti storici della “Slave Route”: “ Les Galets ”, un’antica fabbrica d’indaco risalente ai secoli XV° e XVI° secolo. La piana di Les Galets , ora in stato d’abbandono, ospita i resti delle solide vasche utilizzate per la lavorazione dell’indaco, e di un manufatto diroccato. Proseguendo per la strada che costeggia il lato est dell’isola, si raggiunge l’ anse Feuillard . Questa spiaggia, un po’ isolata, è un altro gioiello di Marie-Galante . Essa si estende per circa 500 metri con alcuni punti di bagnasciuga coperto da rocce piatte, alghe e piccole baracchette dove credo trovino riparo dal sole o sollievo i naturisti. Il posto, privo delle classiche palme di cocco, si caratterizza per la presenza di una natura selvaggia, trasformando il lido in un’oasi di pace in grado di trasmettere, ai pochi frequentatori del lido, tranquillità e riservatezza. La conoscenza di Capesterre si completa con la visita del mulino Bèzard , della distilleria Bellevue , e per gli amanti dei sentieri escursionistici, del sentiero delle falesie. Ma andiamo per ordine. Il mulino Bèzard , funzionante dal 1814 al 1941, oggi simbolo per eccellenza della secolare dedizione degli isolani alla coltivazione della canna da zucchero. Al di là delle due pale mancanti, la parte sottostante, accessibile attraverso un apposito arco, mette in evidenza la parte meccanica del mulino. Alla sua base, seppur arrugginiti, sono ancora presenti gli ingranaggi che facevano roteare le pale, l’asse metallica che collegava il perno sul quale ruotavano le pale, con un grande ingranaggio circolare posto in posizione orizzontale. A pochissimi chilometri dal mulino sorge la famosissima distilleria BelleVue . Nel suo accogliente ingresso svetta un imponente mulino perfettamente ristrutturato e funzionante che lascia senza fiato i tanti turisti che visitano l’impianto. Ma non solo il mulino richiama l’attenzione dei visitatori, anche l’antica ciminiera e la struttura in muratura dove un tempo, probabilmente, gli schiavi neri lavoravano lo zucchero. BelleVue è una delle aziende più antiche dell’isola di Marie-Galante . Testimonianze della sua storia sono state rinvenute in vecchi documenti datati 1769 che ne certificano la sua fondazione. Di particolare interesse è la possibilità di conoscere il processo produttivo del rum. Il tour tra gli enormi contenitori e le tipiche macchine di lavorazione della canna da zucchero è molto interessante, come anche le spiegazioni che operai del posto forniscono ai turisti che si avvicinano all’ingresso dello stabilimento. Ultima tappa all’interno della spaziosa area della distilleria è l’elegante shop posto davanti a un grande giardino coperto da maestose palme di cocco. Al suo interno è possibile ammirare tutta la collezione di bottiglie dell’azienda e degustare le varie tipologie di rum. Lasciata la distilleria un’escursione lungo il versante nord-est di Marie-Galante ci porta al sentiero delle Falesi e, un percorso di media difficoltà di circa dieci chilometri percorribile in circa tre ore di cammino. Posto a una decina di metri d’altezza rispetto al mare, lungo il cammino è possibile ammirare numerose anse all’interno delle quali s’infrangono prepotenti le azzurre e spumeggianti acque dell’Oceano. Il punto di partenza è posto lungo la strada statale D 201; da qui, dopo aver percorso un breve tratto di strada attraverso una piantagione di canna da zucchero e una area boscosa, si raggiunge Anse Piton . Proseguendo lungo il sentiero costiero, si attraversa un grande prato che converge di nuovo verso la costa incrociando, in successione, Anse Pineau , Anse Roquette , Anse Ballet , e Anse Bois d’Indie . Una volta aggirato la sporgenza di Grosse Pointe, dopo qualche centinaio di metri, si arriva a Caye Plate e alle sue due caratteristiche grotte, principali attrazioni del sentiero. Spiaggia Feuillère www.enjoyguadalupa.com
- In tour con #EnjoyGuadalupa Marie-Galante 1^p. Grand-Bourg
Il viaggio con Stefano di #EnjoyGuadalupa attraverso il magnifico arcipelago della Guadalupa si arricchisce con l’esplorazione di un’altra gemma caraibica, una gemma capace di sprigionare sensazioni d’altri tempi, tanto da essere soprannominata “l’ isola dei cento mulini ”, per la secolare dedizione alla coltivazione della canna da zucchero e alla produzione del rum. Siamo a Marie-Galante , un’isola ricca di storia e di attrazioni naturali tali da annoverarla tra le mete privilegiate per chi vuole trascorrere un soggiorno, non solo all’insegna dell’arricchimento culturale e paesaggistico, ma anche a quello destinato al più assoluto relax. Marie-Galante è stata scoperta il 3 novembre del 1493 da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio verso il nuovo mondo, ha una forma circolare, occupa un’area di 158 chilometri quadrati, e lungo il suo perimetro si annidano lidi incantevoli, siti di elevato interesse storico, secolari distillerie, e scorci costieri mozzafiato. Tre i comuni presenti sull’ isola: Grand-Bourg , Capesterre , e St. Louis . Grand-Bourg si colloca a sud dell’isola, è un comune abitato da circa 12mila abitanti, è il principale porto per le tratte da e per Pointe-à-Pitre, e punto di partenza di questo nostro nuovo e affascinante tour. Superato il suo meraviglioso lido dalle acque cristalline, le prime tappe sono tre importanti siti storici: l’ ecomuseo Murat , l’ ex zuccherificio Roussel Trianon e La Mare au Punch . Il primo, risalente al 1600, era un fiorente zuccherificio posto all’interno di una grande area verde, e vedeva la presenza di alcune infrastrutture come la fabbrica, le case degli schiavi, due mulini e la Maison de Maître , un palazzo signorile costruito nel 1800 dagli inglesi, destinato ai guardiani delle piantagioni della canna da zucchero. Oggi l’abitazione Murat è un museo a cielo aperto classificato nel 1979 dal Consiglio Generale della Guadalupa ecomuseo delle Arti e Tradizioni Popolari e inserito tra i diciotto siti UNESCO della “ Rotta degli schiavi ”. All’interno di questa struttura, visitabile gratuitamente, è possibile conoscere la storia dell’isola, quella dell’ex zuccherificio, e ammirare le attrezzature agricole utilizzate dagli schiavi nella lavorazione delle piantagioni. Poco vicino all’abitazione Murat, Grand-Bourg ospita l’ ex zuccherificio Roussel-Trianon . La struttura, nel periodo 1720-1740, fu di proprietà di Nicola Bonhomme, un creolo di Marie-Galante, successivamente passò alla famiglia Fossecave, e prima di diventare proprietà assoluta di Roussel-Trianon, appartenne alla famiglia Botreau-Roussel. Si narra altresì che il mulino, fatto ergere dal Signor Trianon, sarebbe uno dei più belli dell’intera isola, e ciò grazie alla sua maestosa solidità, eretto con tecniche di costruzione e tecnologie di funzionamento innovative per quei tempi. Ma su questa isola è presente un’altra testimonianza storica, oggi area monumentale molto visitata, legata a un avvenimento tumultuoso accaduto nell’anno 1849. Si tratta del “ La Mare au Punch ”, sito, al pari dell’abitazione Murat, inserito dal Consiglio Generale della Guadalupa tra i diciotto della “Slave Route”. La storia racconta che, in un’area dell’attuale Grand-Bourg esisteva la fabbrica “ Pirogue ” destinata alla produzione dello zucchero e del rum. La popolazione di colore, da un anno liberata dalla schiavitù, per effetto di brogli elettorali perpetrati nei loro confronti dai padroni bianchi, alimentarono una rivolta contro le milizie locali. La sommossa, però, determinò la morte di molti manifestanti di colore. Nella notte tra il 24 e il 25 giugno del 1849, i rivoltosi, dopo aver dato fuoco alla fabbrica “Pirogue”, gettarono in uno stagno adiacente alla piantagione l’intera produzione di rum, creando un gigantesco Punch. In ricordo di questo episodio, nelle vicinanze del sito “ La Mare au Punch ”, è presente un’enorme fossa colma d’acqua, probabilmente scavata nel terreno con lo scopo di mantenere viva la storia del sito, ed eretto, frontalmente alla fossa, un ponticello dal quale è possibile ammirare l’intera area. Ma la vera autenticità dell’isola di Marie-Galante è rappresentata dalle numerose piantagioni di canna da zucchero, dalle sue storiche distillerie, e dallo zuccherificio Grande-Anse, veri motori economici dell’isola. Due le distillerie presenti a Grand-Bourg : la Poisson-Père Labat e la Bielle , entrambe in attività, visitabili individualmente oppure attraverso tour guidati. In origine, la Poisson-Père Labat era una fabbrica di zucchero fondata nel 1860 dalla famiglia Poisson, trasformata, nel 1916, da Edouard Rameau in una distilleria, mentre la Bielle , nata nel 1769 come piantagione di caffè per mano dell’omonima famiglia, nel 1826 venne trasformata in uno zuccherificio, e solo a fine XIX secolo divenne una distilleria. Altra attrazione di Grand-Bourg è il museo Kreol West Indies. Posto lungo la strada D203, la strada che collega Grand-Bourg a Capesterre, il museo Kreol West Indies , nato per mano di Vincent Nicaudie, più che un museo è uno spazio espositivo esteso su oltre 200 metri quadri di spazio dove sette sale espositive ripropongono, attraverso una mostra permanente denominata “4000 anni di storia”, le arti contemporanee e gli oggetti del passato che i nostri giorni hanno ormai dimenticato. Ecomuseo Murat
- In tour con #EnjoyGuadalupa La Dèsirade
L’arcipelago della Guadalupa si pregia di un’altra isola esclusiva raggiungibile in appena 45 minuti di traghetto dalla città di St. François. Stiamo sulla sorprendente Désirade , incomparabile con le altre isole dell’arcipelago della Guadalupa per la sua forma allungata e i suoi scenari naturali contrastanti. L’isola si pregia della presenza di spiagge meravigliose protette da lunghe barriere coralline, manufatti storici, e itinerari incontaminati, rendendola una meta turistica romantica ed allo stesso tempo misteriosa in quanto custode di un passato caratterizzato da storie legate alle deportazioni ed all’isolamento dei lebbrosi provenienti dalla Francia di Re Luigi XIV . Scoperta nel 1493 da Cristoforo Colombo nel suo secondo viaggio verso le Antille, oggi la Dèsirade ospita poco più di 1500 abitanti residenti in quattro quartieri: Quartier des sables, Quartier des Galets, Le Souffleur, e Baie-Mahault . La sua conformazione morfologica, soprattutto sulle estremità, presenta scenari suggestivi diversi tra loro, con rocce risalenti al periodo mesozoico. Fuori dal turismo di massa, è possibile visitarla in giornata, individualmente o accompagnati da una guida del posto. Giunti alla Désirade, la prima tappa obbligata è la piazzetta centrale del piccolo borgo di pescatori di Beauséjour , Place du Maire Mendiant ; qui è possibile visitare la chiesa di Nostra Signora dell’Assunzione , il monumento dedicato ai quattro giovanissimi francesi locali caduti durante la Prima Guerra mondiale, il busto della storica figura eroica di Louis Delgrès , oggi simbolo della lotta alla schiavitù portata avanti nei primi anni del 1800, e infine quello dedicato a Victor Schoelcher , difensore dei diritti umani e fautore del decreto del 27 aprile 1846 con il quale si sanciva l’abolizione della schiavitù. Oltre a simpatiche segnaletiche stradali invitanti a fare attenzione agli attraversamenti delle iguane, sul sentiero che dal borgo di Beauséjour porta sulla dorsale del Morne du Souffleur , un sentiero sterrato che attraversa l’intero costone dell’isola, sorge la graziosa cappella di Nostra Signora del Calvario , un sito di preghiera di modeste dimensioni di color bianco e celeste custode, al suo interno, di un altare, una nicchia di color bianco perimetralmente avvolta da un arco celeste, di un veliero in legno con al fianco la statua della Madonna. Percorrendo la strada litoranea è possibile raggiungere i due versanti dell’isola e visitare le sue splendide spiagge, un giardino botanico e alcuni manufatti storici. Sul versante ovest della Dèsirade sorge Pointe des Colibris , un luogo che si caratterizza per una lussureggiante vegetazione, la presenza di alcuni cannoni risalenti al XIX secolo rivolti verso il mare, e per le Anse des Galets , basse anse e grotte all’interno delle quali confluiscono violentemente le onde del mare creando piccole piscine dalle acque celeste intenso. Superato il centro di Beauséjour , la Dèsirade ospita il giardino botanico del deserto , custode di più di 800 specie di cactus provenienti da tutto il mondo, alcuni sentieri escursionistici. Questo sito di circa 5000 metri quadri, grazie all’opera quotidiana di mantenimento e cura delle specie dell’ Associazione “Cactophiles des antilles” , è custode di più di 800 specie di cactus provenienti da tutto il mondo, e del Melocactus Intrortus, una pianta endemica protetta. Lasciato il giardino botanico del deserto la strada litoranea ci conduce verso la punta nord-est, Pointe Doublé , terra arida e lunare posta a ridosso dell’ ansa Devant-y-Bon , sulla quale sono presenti tre importanti manufatti ormai decadenti: il famoso lebbrosario , struttura attiva dal 1728 al 1956, le macerie dell’ ex cotonificio , una fabbrica che ha iniziato la sua attività nel 1918 e ha funzionato fino al 1922, e l’antica stazione meteo, un manufatto progettato dal famoso architetto locale Ali Tur , un tempo costruito per prevenire i cicloni nei Caraibi. Sulla punta estrema est dell’isola, è presente la riserva naturale nazionale della Dèsirade . Istituita con decreto ministeriale del 19 luglio del 2011, questo sito custodisce 62 ettari di affioramenti vulcanici e una particolare flora e fauna protetta, come il famoso cactus Tetes à l’Anglais e curiose iguane. Quattro invece le spiagge che fanno di quest’isola una perla caraibica di indiscussa bellezza. Lungo la strada litoranea è possibile raggiungere incantevoli lidi sui quali è possibile immergersi in splendidi specchi d’acqua dalle varie tonalità di celeste, o rilassarsi all’ombra delle alte palme di cocco o al di sotto dei tanti gazebo colorati posti sui chiarissimi arenili. Partendo da Pointe des Colibris , nell’ordine, incontriamo la spiaggia Fan Fan , quella di Fi Fi , du Souffleur e de la Petite-Rivière , quest’ultima poco distante dal grande faro, pienamente attivo per le navi che, frontalmente, solcano le rotte dell’oceano Atlantico e dalla graziosa cappella di Nostra Signora del Faro . La chiesetta, di modeste dimensioni, al suo interno è presente un altare ricavato all’interno di una nicchia di color bianco perimetralmente avvolta da un arco celeste, mentre alla sua sinistra è esposta una riproduzione in legno di un veliero con al fianco la statua della Madonna. La presenza di graziosi bed & breakfast, un fornito market, spiagge incantevoli attrezzate con gazebo e bar, e attività commerciali dedite al noleggio di mezzi di trasporto come biciclette, motorini e squat, consentono di soggiornare anche per più giorni in assoluto relax. Spiaggia Fi Fi www.enjoyguadalupa.com