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Journal de voyage

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Premessa

Dopo aver trascorso molto del mio tempo libero a leggere, documentarmi, e sognare a occhi aperti, in una fredda giornata invernale, il desiderio di visitare la Guadalupa ha finalmente preso corpo.

L’avventura, iniziata l’11 gennaio del 2022, si è protratta per ben sedici giorni, seguendo un programma di esplorazioni che mi ha permesso di toccare tutte le isole di questo arcipelago, dove la biodiversità del suo ecosistema, la maestosità dei paesaggi, lo splendore delle spiagge, e gli intrecci secolari delle culture che secoli addietro sono approdate su queste isole, fanno di questo angolo del pianeta una meraviglia tropicale d’impareggiabile bellezza e fascino.

La Guadalupa, arcipelago d’Oltremare francese, immerso tra l’oceano Atlantico e il mar dei Caraibi, ospita sei gemme, ognuna con una sua storia, un suo fascino, una sua cultura.

L’affascinante Grande-Terre è un territorio governato da una magia unica, tipica dei lidi tropicali, dove l’incanto dei paesaggi costieri, plasmato da splendide lagune turchesi e bianche spiagge puntellate da alte palme di cocco, si fonde con la magia del suo altopiano calcareo coltivato con le lussureggianti piantagioni della canna da zucchero, rendendo quest’isola una terra carica d’intensa energia e vivacità.

La lussureggiante Basse-Terre, grazie all’imponente varietà del suo ecosistema formato da rigogliose foreste, parchi protetti e riserve marine uniche nel suo genere, rappresenta quanto di meglio la natura possa riservare nella sua più autentica biodiversità.

La sorprendente Désirade, incomparabile con le altre isole per la sua forma allungata, i suoi scenari naturali contrastanti e i rilassanti ritmi di vita, si pregia della presenza di spiagge meravigliose, protette da lunghe barriere coralline e itinerari incontaminati, rendendola una meta turistica romantica e allo stesso tempo misteriosa, in quanto custode di un passato caratterizzato da storie legate alle deportazioni e all’isolamento dei lebbrosi provenienti dalla Francia di Re Luigi XIV.

Il pittoresco arcipelago di Les Saintes, esclusivo per gli originali scenari naturali, ha il potere di effondere un fascino senza eguali nel suo genere. Le colorite abitazioni dagli sgargianti tetti rossi, incastonate tra le baie e le rigogliose collinette delle due sole isolette abitate, Terre-de-Haut e Terre-de-Bas, si rivelano agli occhi dei visitatori come due bizzarri quadri naif.

L’autentica Marie-Galante, denominata l’isola dei cento mulini, è una terra genuina, rurale, abitata da una popolazione legata alle tradizioni secolari nella coltivazione della canna da zucchero e la produzione del rum; grazie anche alla presenza di splendidi lidi e siti di elevato interesse storico è un’isola capace di sprigionare sensazioni d’altri tempi.

Infine, l’inebriante Petite Terre, vero paradiso tropicale formato da due lingue di terra disabitate classificate riserve naturali d’inestimabile valore ambientalistico terrestre e marino, in grado di richiamare alla memoria le romanzesche avventure di Robinson Crusoe.

E allora, spinto da un incontrollato spirito di conoscenza e avventura, con le pagine di questo diario di viaggio vi accompagnerò alla scoperta dei tesori naturali e storici di queste sei splendide isole caraibiche, seguendo itinerari unici, capaci di trasmettere emozioni impareggiabili.

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