Trois-Rivières è un piccolo comune di circa 9mila abitanti posto sulla punta sud dell’isola di Basse-Terre, sede del porto d’imbarco per l’arcipelago di Les Saintes.
Posta in gran parte sui versanti del massiccio vulcanico Madeleine a 961 metri sul livello del mare, Trois-Rivières è stata la culla della civiltà precolombiana, è il sito Amerindo Roches Gravées, raggiungibile in pochi minuti dal citato porto, è quello che alla Guadalupa conta maggiori testimonianze risalenti ai primi abitanti dell’arcipelago, gli indiani Arawaks.
Il Roches Gravées è praticamente un museo a cielo aperto ed è custode di oltre 230 incisioni rupestri risalenti al IV secolo dopo Cristo.
Avvolto in un ambiente rigoglioso di piante tropicali e bagnato da trasparenti ruscelli d’acqua, Roches Gravées è un luogo quasi fiabesco, caratterizzato dalla presenza di queste famose pietre intagliate e incastonate sul terreno, scientificamente denominate “petroglifi”.
Nel 1974, questi resti sono stati classificati monumenti storici e si presentano alla visione dei turisti con incisioni raffiguranti volti, corpi umani, animali e forme geometriche.
Oltre alle Roches Gravées, Trois-Rivières ospita l’abitazione Belmont un altro sito di particolare interesse storico risalente ai tempi della colonizzazione francese e inglese inserito dal "Conseil Général" della Guadalupa tra i diciotto monumenti della “Slave Route”.
L’abitazione, di proprietà della famiglia Botreau-Roussel per circa due secoli, nacque come zuccherificio, e nel 1660 vedeva impiegati uomini bianchi e schiavi neri.
Della struttura originale, oggi non ne rimane quasi più nulla.
Alcuni resti dello zuccherificio sono sparsi in vari terreni privati e tra questi, l’unico ammirabile senza entrare in aree private, è una piccola prigione in muratura risalente al XVIII secolo dotata di una apertura all’interno della quale venivano rinchiusi gli schiavi puniti dal padrone dell’abitazione.
Sotto il profilo naturale, ma anche storico, il piccolo centro di Trois-Rivières si pregia altresì di un sentiero escursionistico e di una meravigliosa spiaggia dalle sabbie nere.
Il sentiero in oggetto è quello de la Grande Pointe, custode di alcune vestige risalenti al XVIII secolo, come una batteria di cannoni con la sua polveriera, un antico mulino a vento ed i resti dell’omonima abitazione, testimonianza, quest’ultima, di un passato dedito alla produzione dello zucchero.
Lungo il sentiero è anche possibile incrociare anche alcune rocce incise, simili a quelle presenti sul sito delle Roches Gravées.
Il sentiero, classificato di facile percorrenza, della lunghezza di circa cinque chilometri tra andata e ritorno, parte dal parcheggio dell’ansa Durquery, base di partenza per raggiungere anche la cascata de la Coulisse, percorso di 1,3 chilometri, di cui uno da percorrere all’interno dell’omonimo fiume.
La risalita del fiume consente di ammirare un susseguirsi di cascate di varie altezze, piscine e scivoli dove è possibile immergersi lungo il cammino.
Giunti alla cascata, lo spettacolo è assicurato: un maestoso bacino di color verde smeraldo accoglie, con un salto di sette metri, un fragoroso salto d’acqua, garantendo un colpo d’occhio unico che ripaga lo sforzo profuso per averla raggiunta.
Nelle immediate vicinanze della cascata sono anche presenti i resti dell’antico mulino dell’abitazione la Coulisse, e cento metri più avanti quelli dell’abitazione Duquery.
Altro sito di particolare interesse turistico è la spiaggia dalla sabbia nera di Grande Anse, sito protetto in quanto luogo di deposizione delle tartarughe marine.
Il lido è molto apprezzato dagli amanti del surf e da coloro che vogliono trascorrere momenti di assoluto relax in una cornice selvaggia e, al contempo, affascinante, non solo per le sue verdissime e maestose palme di cocco che fanno da contrato alle scure tinte della sua arena di origine vulcanica, ma anche per la superba vista sull’arcipelago di Les Saintes.
Sito archeologico Roches Gravées
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